La proposta è partita dal presidente del Legia Varsavia: i club ucraini potrebbero girare l’Europa per raccogliere fondi, a causa del conflitto in corso. La memoria ritorna indietro alla Guerra Fredda, quando gli ungheresi dell’Honvéd fecero altrettanto dopo l’invasione sovietica nel ’56.
L’idea nasce dalla proposta del presidente del Legia Varsavia, Dariusz Mioduski. Le squadre di club ucraine, ferme per la sospensione dell’attività in conseguenza del conflitto in corso, potrebbero iniziare un tour dell’Europa. La motivazione è semplicissima e allo stesso tempo drammatica: raccogliere fondi allo scopo di aiutare i milioni di sfollati e rifugiati ucraini.
Un ruolo fondamentale nella vicenda verrebbe svolto dall’ECA, che finanzierebbe il progetto con una donazione iniziale di 800.000 euro. L’iniziativa richiama in maniera chiara i fatti successivi alla fine del 1956, quando l’Unione Sovietica ricacciò in maniera sanguinosa la “Rivoluzione d’ottobre” a Budapest, capitale dell’Ungheria.
All’epoca, la celebre compagine dell’Honvéd – che forniva all’Aranycsapat numerosi elementi – intraprese una tournée per il Vecchio Continente con il medesimo scopo. Ferenc Puskás e compagni diedero spettacolo ovunque, attirando folle immense. D’altronde, stiamo parlando dei giocatori che avevano creato la leggendaria Nazionale magiara, imbattuta per un paio d’anni fino alla sconfitta nella finale iridata 1954.
“Il calcio richiede simboli e oggi non riesco a immaginare che i club russi saranno autorizzati a giocare nelle competizioni prima che i club ucraini lo facciano. Stiamo esplorando le modalità per aiutare quei club a sostenersi, puntando a giocare partite amichevoli in tutta Europa allo scopo di raccogliere fondi per i rifugiati e all’interno dell’Ucraina, pure per le società stesse. È qualcosa che sta accadendo in queste ore“, ha dichiarato Mioduski.
(Fonte: dailymail.co.uk)