Calcio e Superstizione: Wallapop indaga fra i due vizi più famosi degli italiani
Nel famoso film “Il Sorpasso” di Dino Risi, un giovane Vittorio Gassman faceva il gesto scaramantico delle “corna” mentre sfrecciava sulle curve dell’Aurelia con la sua spider. Quel cenno è un gesto scaramantico che usiamo, spesso senza rendercene conto, soprattutto in momenti in cui si cerca di allontanare la sfortuna, come prima di un esame, un momento importante o, perché no, durante una partita di calcio decisiva.
In vista della partita di qualificazione dell’Italia ai mondiali di calcio nel 2022, che si terranno a fine anno in Qatar, Wallapop piattaforma leader nella compravendita di prodotti second hand, che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile, ha deciso di analizzare i comportamenti degli italiani quando si parla di calcio e dei piccoli rituali scaramantici che compiamo prima di un match.
Non solo, in occasione della partita, che si terrà giovedì 24 marzo a Palermo, sulla piattaforma Twitch OCW Sport, twitcher affermato in ambito sportivo e Marco Materazzi, campione del mondo nel 2006, creeranno un live streaming dalle 14.30 alle 16.30, per commentare insieme questa seconda opportunità che l’Italia giocherà, per potersi qualificare al grande evento di novembre.
Wallapop, il più grande tifoso quando si parla di “seconde opportunità”, ha deciso di celebrare questa occasione di qualificazione decisiva per la nostra nazionale, realizzando un’indagine con mUp[1], per capire qual è la posizione degli italiani rispetto al calcio, e tutti i diversi rituali scaramantici messi in atto dagli italiani mentre guardano una partita.
“Siamo molto contenti di supportare questa seconda opportunità che l’Italia ha di qualificarsi ai mondiali,” – afferma Giuseppe Montana, Head of Internationalization di Wallapop – “noi di Wallapop crediamo molto nell’importanza di dare una seconda chance che sia per una console, una lampada o perché no una partita di football. Inoltre il calcio in Italia come in Spagna è uno sport di tradizione che appassiona tutti dai più grandi ai più piccoli, capire quali sono gli usi e costumi italiani in merito è interessante, anche per analizzare un diverso panorama di consumatori.”
Senza molte sorprese sono circa 27[2] milioni gli italiani (62%) che seguono il calcio, e tra i club più amati si confermano senza dubbio: Juventus, Milan, Inter, Napoli e Roma. Quando però si parla di nazionale, il sentimento di appartenenza cresce notevolmente, infatti solo circa 200 mila (0,8%) non sentono un legame con la maglia azzurra, mentre 30 milioni (92%) provano un senso di appartenenza quando gioca la nazionale, anche senza essere habitué dello stadio alla domenica.
È interessante come ben quasi 16 milioni (36%) di tifosi sostengano di avere dei rituali scaramantici che compiono prima dei match, a sorpresa però sono i più giovani ad essere i più superstiziosi, infatti il 2,7 milioni (17%) di coloro che hanno riti scaramantici appartiene alla GEN Z.
Fra le azioni più diffuse, che gli italiani compiono prima di una partita di calcio, troviamo che sono più di 4 milioni (10%) le persone che si siedono sempre allo stesso posto, 3 milioni e mezzo (8%) guardano la partita sempre con le stesse persone, circa 2 milioni (5%) spengono i device tecnologici per non essere disturbati e addirittura alcuni (1%) indossano un particolare capo d’abbigliamento senza mai lavarlo.
Oltre ai gesti che accompagnano una partita, sono tanti gli oggetti portafortuna che aiutano a superare i momenti al cardiopalma o le sfide che sembrano non finire mai. In questo frangente sono le donne ad avere la scena, circa 4,4 milioni (20%) ha un oggetto di buon auspicio dal quale non si separa, e tra i più diffusi troviamo: cornetti rossi, sciarpe e magliette.
Fra i canali che le persone sfruttano per la ricerca di un lucky object, 1,4 milioni (25%) degli intervistati, che hanno venduto o comprato oggetti scaramantici, dichiara di utilizzare piattaforme di second hand per accaparrarsi un porta fortuna, mentre chi vende la propria “coperta di Linus” dopo che la propria squadra ha perso sono solo 700 mila (2%).
La nazionale di calcio, per gli italiani, non è solo sport, ma è un momento nel quale si ritrovano, grandi e bambini, uomini e donne, esperti o meno, a tifare per una maglia. È da questi attimi, che nascono rituali ed usanze che entrano nella vita di tutti i giorni, e ci accompagnano nei momenti della vita.