I numeri della guerra in Ucraina sono sempre più drammatici: ogni ora che passa, nuovi bombardamenti e assedi vengono portati avanti, provocando la distruzione di edifici pubblici, ma soprattutto morti e feriti tra militari e società civile. Ne avevamo parlato già nel podcast di stamattina, lo ripetiamo ora: in Ucraina è in corso un vero e proprio disastro umanitario per cui, al momento, non esiste una via d’uscita.
Anche il mondo dello sport è stato direttamente coinvolto dal conflitto, com’era inevitabile. Non soltanto attraverso i numerosi provvedimenti adottati dalle Federazioni sportive di tutto il mondo nei confronti della Russia e dei propri atleti, ma anche con la partecipazione in prima linea di diversi volti più o meno noti nella guerra: dall’allenatore dello Sheriff Tiraspol Yuriy Vernydub ai fratelli pugili Klitschko, fino all’ex campione di boxe Vasily Lomachenko e a Oleksandr Usyk.
Ma era inevitabile che, con il crescere delle vittime, anche degli sportivi finissero per subire le drammatiche conseguenze dei bombardamenti incessanti di queste ore. E si è arrivati così all’annuncio, da parte della Fifpro, l’associazione mondiale dei calciatori, della morte dei primi tre atleti di questo conflitto: i calciatori Dima Martynenko e Vitalii Sapylo e l’atleta di biathlon Yevhen Malyshev.
Martynenko aveva 25 anni ed era l’attaccante dell’Hostomel, una squadra di livello amatoriale in Ucraina, con cui lo scorso anno aveva vinto il titolo di capocannoniere della seconda divisione. A ucciderlo è stata una bomba caduta sulla sua casa, che ha provocato la morte anche della madre, mentre la sorella è rimasta gravemente ferita e il padre è miracolosamente sopravvissuto all’attacco.
Vitalii Sapylo, 21 anni, era tesserato con il Karpaty Lviv (terza serie ucraina), prima di diventare ufficiale militare e comandante di carri armati: è morto in una battaglia nei pressi di Kiev venerdì scorso.
Aveva appena 19 anni, 20 il prossimo 10 marzo, Malyshev, morto mentre svolgeva il servizio militare in battaglia a Kharkiv, la seconda città principale dell’Ucraina da giorni assediata dai russi: ad annunciarlo è stata la Federazione ucraina di biathlon, onorando la memoria di un ragazzo che aveva giocato in passato anche tra le fila della nazionale giovanile. “Gli eroi non muoiono mai“, hanno scritto i suoi ex compagni di squadra sui social.