Home » La US Soccer riconosce la parità di salario tra calcio maschile e femminile

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Nel lontano 2016 scrivemmo un articolo, dal titolo “Calcio Femminile, la Nazionale USA chiede l’equiparazione dei salari“, in cui scrivevamo di come le ragazze della Nazionale di Calcio Femminile degli Stati Uniti avessero chiesto l’equiparazione dei salari tra uomini e donne e di come le calciatrici statunitensi avessero messo in moto un lungo dibattito sulla discriminazione dello sport femminile rispetto a quello maschile. Ebbene, a distanza di ormai quasi sei anni, quella battaglia sembra essere arrivata alla sua conclusione con la vittoria delle ragazze.

Le giocatrici della nazionale femminile degli Stati Uniti hanno infatti vinto la causa per discriminazione retributiva contro la US Soccer Federation, la Federazione di calcio statunitense, cominciata nel 2019, ottenendo un risarcimento di 24 milioni di dollari, la maggior parte dei quali copriranno gli arretrati del loro stipendio. Non solo: la US Soccer si è impegnata a fornire la parità di retribuzione d’ora in poi per le squadre nazionali femminili e maschili in tutte le amichevoli e i tornei, compresa la Coppa del Mondo.

Le calciatrici americane hanno atteso pazientemente in questi anni, convinte della forza delle loro motivazioni, e alla fine hanno vinto la loro causa. Una delle loro portavoci, la giocatrice Megan Rapinoe, non ha nascosto la sua gioia ai microfoni del network statunitense ABC News: “È una giornata davvero fantastica. Penso che guarderemo indietro a questo giorno nuovo e diremo che questo è il momento in cui, sai, il calcio americano è cambiato in meglio. Una cosa del genere non accadrà mai più e possiamo andare avanti nel rendere il calcio il miglior sport possibile in questo paese. E’ una vittoria per le nuove generazioni“.

Tutto quindi finalmente a posto? Purtroppo no. Il nuovo accordo riguarda le somme di denaro elargite dalla federazione nazionale americana alle sue squadre nazionali, ma c’è ancora molto lavoro da fare per esempio sul montepremi della Coppa del Mondo, gestito dalla FIFA, ente che continua a discriminare il calcio femminile al di là dei tanti proclami pubblici, per esempio mantenendo una drastica differenza tra i premi elargiti alle giocatrici e quelli dati ai giocatori. Possiamo però gioire per un momento e considerare questa come una vittoria che potrà dare forza nel lungo periodo nella battaglia sulla reale equiparazione tra calcio maschile e femminile.