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I Pionieri del Calcio – Fuat Hüsnü Kayacan, il calciatore ribelle che sfidò l’Impero Ottomano

Sul finire dell’Ottocento il calcio si avviava a diventare un vero e proprio fenomeno di massa. Quasi ovunque, ma non nel decadente Impero Ottomano. Qui il Sultano aveva intrapreso una politica aspra, fortemente intransigente, per respingere il crescente malcontento popolare, soprattutto tra i giovani turchi. E anche le attività ludiche e sportive erano finite, non solo a fini propagandistici, nel tritatutto della censura.

In questo contesto storico-politico un giovane turco sfidò apertamente i divieti imposti dall’Impero. Nel 1899 Fuat Hüsnü Kayacan, figlio dell’ammiraglio Hüseyin Hüsnü, aveva fondato il Black Stocking FC (tradotto letteralmente Le Calze Nere) insieme all’amico Reşad Danyal, funzionario presso il Ministero degli Affari Esteri. Per un paio d’anni il club era riuscito a mantenere un certo riserbo sulla sua attività “abusiva”, ma nel 1901 la fitta rete di informatori imperiali aveva scoperto la squadra e l’aveva segnalata a chi di dovere.

La polizia non ebbe difficoltà a stanare i “calciatori clandestini”. Il Black Stocking stava giocando una gara amichevole contro una formazione di greci quando i militari irruppero al Papazın Çayırı (tradotto Il campo del sacerdote), con l’intento di arrestare quante più persone possibili. Lo stesso Fuat cercò di scappare sulla carrozza del padre ma venne acciuffato e processato presso il tribunale militare di Kasımpaşa.

Kayacan riprese a giocare a calcio nel 1904 tra le fila del Cadi-Keuy Football Club, squadra composta da inglesi e greci-ciprioti. Si faceva chiamare con lo pseudonimo di “Bobby”. Fu solo l’inizio della sua carriera calcistica: ben presto si trasferì al Moda FC, poi passò al Galatasaray con cui vinse il campionato per tre volte consecutive (1909, 1910, 1911). Da ricordare che fu anche arbitro: nel 1907 fischiò nella gara tra le due ex squadre, Cadi-Keuy e Moda.

Intraprese la carriera militare e fu mandato in Inghilterra, dove ebbe la possibilità di continuare a giocare a pallone nelle serie inferiori. All’inizio del primo conflitto mondiale fece ritorno in patria e ricoprì il ruolo di allenatore del Fenerbahce dal 1915 al 1921. Qui vi rimase per un lungo periodo, svolgendo vari incarichi. Nel 1951 tornò al Galatasaray, dal quale venne insignito di una medaglia d’oro per i suoi servizi. La leggenda del calcio turco, colui che aveva osato sfidare nientepopodimeno che l’Impero Ottomano, divenne socio del club di Istanbul. Morì nel 1963 a ottantaquattro anni.