Sono le novità di questi ultimi anni e nessuna disciplina sportiva ne è rimasta indifferente, anzi. Dopo essere state introdotte gradualmente a Rio 2016, da Tokyo 2020 le specialità “miste” dove a sfidarsi sono squadre composte da uomini e donne sono diventate parte integrante dei Giochi Olimpici. E Pechino 2022 non sta facendo eccezione alla regola.
Una regola che ha portato all’Italia lo storico oro di Stefania Constantini e Amos Mosaner nel curling misto e che ha visto la replica nello snowboard cross con l’argento di Michela Moioli e Omar Visentin. Una medaglia importante, dove spiccano due caratteristiche. In primis, l’esperienza. La 26enne bergamasca e il 32enne meranese sono alla loro terza partecipazione olimpica e quindi hanno quel sano “spirito di adattamento” alle novità nelle competizioni. E poi, la più rilevante, l’osmosi.
Quando infatti nel DNA di due elementi di una coppia spiccano la voglia di vincere ma anche e soprattutto l’immediato desiderio di riscatto dopo una sconfitta, il risultato è praticamente garantito. La coppia Moioli-Visentin, per fortuna dell’Italia, ha rispecchiato pienamente questo identikit. Il meranese, forte del bronzo nella prova individuale maschile, ha influenzato positivamente la fuoriclasse di Alzano Lombardo, reduce dalla caduta nella semifinale della sua gara individuale che le ha impedito di cercare il bis di Pyeongchang 2018.
Uno scambio osmotico che ha trascinato la coppia azzurra manche dopo manche a una bellissima medaglia d’argento. E, nelle dichiarazioni post gara, la Moioli ha confermato come la grande prova di Visentin nell’individuale l’abbia spronata al pronto riscatto e a dare il meglio. Saranno anche novità, queste gare “miste”. Ma si fondano su qualità e su regole “vecchie come il cucco”. Ha successo la coppia nella quale prevale l’osmosi. Come, appunto, Moioli-Visentin.