Oggi ci lamentiamo del venir meno delle cosiddette “bandiere”, calciatori che giocano quasi unicamente in una squadra e che ne diventano un emblema di attaccamento e appartenenza. In realtà, contrariamente a quello che si possa supporre, nemmeno nel calcio pionieristico c’erano molti giocatori di questo tipo. Solo pochissimi legavano indissolubilmente il loro nome a una sola squadra. Aveva influito anche l’avvento del professionismo, visto che molti calciatori venivano attratti da paghe più ricche e lasciavano il club nel quale erano cresciuti. Uno delle poche vere e proprie eccezioni fu un calciatore che legò tutta la sua carriera allo Sheffield United: Ernest Needham.
Lo scrittore Alfred Gibson disse di lui: “C’è una cosa che ha fatto risaltare Ernest Needham rispetto agli altri centrocampisti: non è né un mediano costruttivo né un mediano distruttivo, lo è entrambi contemporaneamente. Un momento lo vedrai ripiegare in difesa per difendere la propria porta o per seguire l’ala avversaria; successivamente lo vedrai in avanti con i suoi attaccanti, cercando di servirli al meglio. Dove prenda questo ritmo è un mistero. Non sembra mai sfinito e in una partita sa fare il lavoro di tre uomini”. Oltre a ciò Needham possedeva un gran tiro e un ottimo controllo di palla: molto raramente gli avversari riuscivano a rubargli il pallone quando ne era in possesso.
Insomma, Needham era un giocatore completo, capace di fare qualsiasi cosa in campo ma anche molto carismatico e rispettato. Divenne ben presto capitano dei Blades e si tolse molte soddisfazioni. Appartenne a quello Sheffield United stellare capace di vincere il titolo nazionale di First Division nella stagione 1897/98 e due FA Cup (1899 e 1902). Inoltre giocò per ben sedici volte con la maglia della Nazionale inglese, segnando tre gol. La sua ultima partita, contro il Bolton Wanderers nel 1910, segnò la fine di un’epoca mai più ripetuta. Un’epoca di diciotto anni ininterrotti con la stessa maglia cucita addosso. Ancora oggi Needham viene considerato il calciatore più forte che abbia militato nello Sheffield United.
Needham era un uomo lungimirante, la sua mente era piena di opinioni sul calcio, che si trattasse di tattiche, metodi di allenamento o del gioco stesso. Era un rivoluzionario e molte delle idee che aveva sono ancora parte integrante del calcio attuale. Nel 1901 scrisse addirittura un libro, “Association Football”, che rimane una pietra miliare per le spiegazioni che dà sul calcio di quel periodo.