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Pallone in Soffitta – Quel rapinatore non assomiglia a Totò Schillaci?

Quando i riflettori del Mondiale di Italia ’90 si sono ormai spenti con la vittoria azzurra mancata, accade un curioso caso che coinvolge proprio chi grazie alle “Notti Magiche” si è fatto conoscere ovunque: è Salvatore Schillaci, ormai per tutti semplicemente Totò.

La vittoria tedesca di misura nella finalissima contro l’Argentina di Maradona, che assiste in lacrime alla premiazione. Quella sensazione amara che pervade da giorni ogni tifoso italiano, dopo la sconfitta bruciante in semifinale a Napoli, per un Paese privato del proprio sogno da vivere fino in fondo. Un ragazzo del Sud che ce l’ha fatta, dalla Sicilia a Roma passando per Torino. Salvatore Schillaci è stato il propulsore di quella bellissima illusione iridata. E fu l’unico azzurro a portarsi via qualcosa di luccicante da Italia ’90: il titolo di capocannoniere, unito a una notorietà planetaria che non lo avrebbe più abbandonato. Così come il suo soprannome Totò.

Ciò che pochi sanno, è che quella fama così abbagliante ed improvvisa gli avrebbe causato un imbarazzante coinvolgimento in Inghilterra, nazione a cui aveva realizzato il sesto ed ultimo gol al Mondiale, proprio quello che gli regalò lo scettro dei bomber. La Stampa dell’11 luglio 1990 riprende il quotidiano londinese Evening Standard e dà notizia di una rapina avvenuta nella filiale della Building Society Bristol and West, istituto bancario, proprio a Bristol. L’uomo che compie il reato ha i capelli corti, la fronte alta e punta la pistola verso una commessa, chiedendo di consegnargli delle banconote.

Il fatto, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, scatena la caccia nei confronti del rapinatore. Il quale ricorda nei lineamenti una figura familiare per i lettori inglesi e le forze dell’Ordine, a cui sembra quasi di aver già visto quel viso: <<Quel rapinatore non assomiglia a Schillaci?>>. L’Evening Standard pubblica la foto del furfante e, in un riquadro, quella dell’attaccante della Nazionale italiana. Una somiglianza quantomeno inquietante.

Per la cronaca, il bottino si rivela modesto: 1.500 sterline, al cambio circa tre milioni di lire dell’epoca, che il rapinatore ripone in un sacchetto di plastica prima di dileguarsi. Apparentemente senza lasciare traccia. Non è dato sapere se poi il criminale sia stato trovato ed arrestato. Tantomeno se un ghigno gli abbia solcato il viso, alla notizia di essere stato ritenuto il sosia di un (fresco) personaggio famoso come Totò Schillaci. Italia ’90 fece anche questo.