Il derby di Glasgow, uno dei più infuocati al mondo, venne giocato per la prima volta il 28 maggio 1888. Nella fattispecie si trattava di un incontro amichevole, in cui il Celtic ebbe la meglio sui Rangers con il punteggio di 5-2. Solamente due anni più tardi, nella neonata Coppa di Scozia, i due club si fronteggiarono in una competizione ufficiale. Ma anche stavolta vinsero, seppur di misura, i biancoverdi. L’accesa rivalità non riguardava solo il rettangolo verde: Celtic e Rangers erano agli antipodi su temi extra-calcistici come religione (cattolicesimo contro protestantesimo) e politica (indipendentismo contro unionismo). E per questo il rapporto si inasprì ulteriormente col passare del tempo.
I Celtic erano stati formati nel 1887 da Andrew Kerins (un prete cattolico) nella Saint Mary’s Church Hall come organi per raccogliere fondi per le parrocchie cattoliche della zona. A quel tempo molte famiglie irlandesi avevano lasciato la propria patria a causa della carestia e si erano rifugiate in Scozia. Erano di estrazione cattolica e per questo venivano emarginati dalla popolazione locale, a larga maggioranza protestante. La squadra di calcio era un motivo di aggregazione, di unione, che aveva permesso agli immigrati irlandesi di integrarsi maggiormente nella società scozzese. I Rangers, invece, erano stati fondati dieci anni prima grazie all’idea di quattro ragazzi – i fratelli Peter e Moses McNeil, William McBeath e Peter Campbell – e rappresentavano il lato sud-occidentale della città di Glasgow, oltre che la parte protestante della città.
Il fatto che i Celtic mostrassero bandiere irlandesi nel loro stadio non andava giù ai sostenitori dei Rangers. D’altro canto la faida divenne soprattutto politica, prima che sportiva. Da una parte la tifoseria Celts era legata ai rivoluzionari dell’Irish Home Rule, che chiedevano insistentemente l’indipendenza dall’Inghilterra; dall’altra, invece, crebbe un sentimento fortemente avverso, anche a causa dell’elezione a presidente dei Rangers di John Ure-Primrose, anti-irlandese e anti-cattolico convinto, simpatizzante dell’Orange
Nel 1904 la rivista The Scottish Referee utilizzò il nome The Old Firm per battezzare il derby di Glasgow. L’occasione fu la finalissima della Coppa di Scozia, poi vinta dai Rangers per 2-0. Venne pubblicata una vignetta con scritto “Patronise the Old Firm” (letteralmente “Patrocina la Vecchia Azienda”): il fumetto satirico sottintendeva che dietro l’antica rivalità c’erano, in realtà, aspetti economici che finivano per accomunare queste due compagini così distanti e antitetiche in tutte le loro sfaccettature. Anzi, qualche commentatore ha parlato addirittura di Celtic e Rangers come di “due vecchi e saldi amici”.
A prescindere da come la si pensi, è indubbio che nella cultura scozzese il derby di Glasgow abbia rivestito una grande importanza sociale. Ha creato una sorta di “uno contro tutti”, facendo schierare per l’una o per l’altra fazione anche chi si riteneva neutrale. L’Old Firm ha scritto, nel bene e nel male, la storia del calcio britannico.