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Le 7 Marce, GP Abu Dhabi – Verstappen, campione infinito di un Mondiale infinito

Immagine tratta dal Profilo Ufficiale Twitter della Formula 1

Gran Premio di Abu Dhabi, 22/a e ultima tappa del Mondiale di Formula 1 2021. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Yas Marina con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.

Viaggia in 7/a marcia, Max Verstappen – Sarebbe davvero riduttivo derubricare il primo storico titolo iridato conquistato dal pilota olandese della Red Bull al colpo di fortuna della Safety Car chiamata per l’incidente di Latifi a 5 giri dal traguardo. Poche chiacchiere, ha vinto il più forte con la seconda macchina più forte del lotto. 10 gare vinte, 10 pole position realizzate, 6 giri veloci. Soprattutto, una crescita e una maturità dimostrata lungo tutto il corso della stagione. Il Verstappen litigioso e spericolato di inizio carriera sembrerebbe essere davvero un ricordo. Max ha capito quando era il momento di accelerare dentro e fuori e pista, ma è stato anche accorto quando bisognava essere conservativi dentro e fuori pista. Una maturità che ha trasformato un talento eccezionale da “semplice” animale da gara a Campione del Mondo. Un Campione infinito di un Mondiale che rischia di diventare infinito.

Viaggia in 6/a marcia, Kimi Räikkönen – Il finlandese avrebbe decisamente meritato un’uscita di scena più gloriosa, ma purtroppo la sua Alfa-Sauber l’ha tradito impedendogli di correre la sua ultima gara. L’ultima gara di una carriera straordinaria: 352 Gran Premi, 103 podi, 21 vittorie, 1 Mondiale, l’ultimo conquistato dalla Ferrari nel 2007. Una carriera dove non ha mai lasciato spazio ai fronzoli, ma ha sempre badato solo ed esclusivamente al sodo, in gara e fuori. L’elogio della semplicità e dell’essenzialità. “Perché i tifosi mi amano? Boh, chiedetelo a loro”, ha dichiarato Kimi alla vigilia di Abu Dhabi. Ci mancherai.

Viaggia in 5/a marcia, Carlos Sainz – Il duello Verstappen-Hamilton e l’assurdo ma straordinario finale ha offuscato l’ottima gara del ferrarista. Quinto in qualifica, regolare dietro il gruppo dei primi in gara e, a causa del ritiro di Pérez, un podio che speriamo possa essere un buon viatico per il 2022.

Viaggia in 4/a marcia, Mick Schumacher – Premessa: Mick duellando con Latifi stava facendo la sua gara senza alcun secondo fine. Ma è un dato di fatto che il canadese della Williams sia andato a sbattere da solo dopo essere stato sorpassato e disorientato dal tedesco della Haas. E così il record di papà Micheal – 7 titoli mondiali – rimane salvo.

Viaggia in 3/a marcia, Nicolas Latifi – E pensare che il canadese della Williams non è certo un pilota che faccia spesso incidenti (5 ritiri in 2 anni, dei quali solo 3 per collisioni). E pensare che guidava una macchina con motore Mercedes. E pensare che suo padre sia uno dei migliori amici del Responsabile della scuderia Mercedes Toto Wolff. Più fuoco amico di così.

Viaggia in 2/a marcia, l’Alfa Sauber – La scuderia svizzera sponsorizzata dal Biscione (ricordiamolo sempre, l’Alfa Romeo in F1 è stata un’altra cosa) aveva solo un compito: mettere in pista due macchine che portassero al traguardo Räikkönen e Giovinazzi, affinché potessero avere un buon ricordo della loro ultima gara (in assoluto in F1 per il finlandese, speriamo solo in Alfa per il pugliese). Come non detto. Problemi ai freni ed entrambe le vetture ritirate.

Viaggia in 1/a marcia, la Mercedes – Hamilton meriterebbe la 1/a marcia solo per il morale, perché perdere un Mondiale così fa male (eufemismo). Ma l’inglese ha fatto il suo, trovandosi in testa alla prima curva dopo aver bruciato Verstappen in partenza (tagliando molto, bisogna sottolinearlo) ed evitando ogni ostacolo. Purtroppo per lui, il muretto Mercedes ha toppato in pieno l’unica decisione che avrebbe dovuto prendere: sostituirgli le gomme durante la Virtual Safety Car per Giovinazzi fermo in pista. L’avesse fatto, avrebbe avuto a disposizione gli pneumatici giusti per ostacolare Verstappen nel fatidico ultimo giro. Adesso, la Casa di Stoccarda presenterà con ogni probabilità ricorso. Ma con ogni probabilità, salvo cose clamorose, verrà respinto.