Primo Piano

Mario Pašalić, il falso trequartista dell’Atalanta

L’ottimo momento dell’Atalanta passa da una mossa geniale di Gian Piero Gasperini, quella di spostare più avanti Mario Pašalić. Il croato nato a Magonza è il centrocampista che ha contribuito a più reti, per la precisione 15 se contiamo il gol e l’assist in Champions League, per la sua squadra in questa prima parte di stagione in Europa.


Tuttavia non si può parlare di centrocampista puro in questo caso, perché è ormai un finto trequartista, che gioca praticamente da seconda punta o da esterno. Non è un falso nove, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare. Chi finge di essere una prima punta non gioca mai in quel ruolo, ma spazia partendo da una posizione di origine tale da far pensare di essere un centravanti. Pašalić invece parte da una zona meno avanzata per posizionarsi davanti alla porta.

I tempi di Mario Pašalić da centrocampista sembrerebbero, per il momento, finiti. Dando uno sguardo alle heatmaps di SofaScore delle ultime tre sfide da titolare, contro Cagliari, Spezia e Venezia, ci si accorge che la sua posizione sia mano a mano diventata più offensiva. Se confrontiamo il GPS di Muriel, un attaccante (non ci sono dubbi su questo, no?), e quello di Pašalić contro il Venezia, ci accorgiamo che hanno sostanzialmente lo stesso raggio d’azione. Il primo gioca più a sinistra, mentre l’altro più centrale, ma la latitudine è la stessa.

Foto: SofaScore

Se l’esempio è ancora troppo poco sorprendente e troppo teorico, andiamo direttamente sul campo a vedere cosa è successo. Anticipiamo ai deboli di cuore che Pašalić ha ben pensato di deliziare i tifosi dell’Atalanta con una tripletta. E non è un evento casuale, come a volte è già successo in Serie A. Ricordiamo il poker “casuale” di Marco Parolo, un giocatore difensivo e il più anziano a segnare 4 gol in una partita nel massimo campionato italiano, nel 2017 in Pescara-Lazio.

Non c’è stato un momento in cui Pašalić non attaccasse l’area avversaria, formando a tutti gli effetti un tridente con Muriel e Iličić. Normalmente questo non sarebbe mai accaduto, perché ad avere questo compito ci sono giocatori come Pessina, Zapata o lo stesso sloveno, in campo in quella partita. Tuttavia il numero 72 ora va a coprire una zona più esterna del campo, anche perché Alejandro Gomez non è più in squadra.

Il 26enne trequartista dell’Atalanta quindi si sta cimentando in azioni più offensive, creando scompiglio tra le difese avversarie. Quella del Venezia lo sa benissimo ora, dopo essere stata colta alla sprovvista da questa variazione tattica di Gasperini.

Nella prima rete Busio si dimentica totalmente di Pašalić, che dopo una sponda entra in area di rigore all’improvviso per sfruttare l’assist millimetrico, che passa anche tra le gambe di un difensore, di Iličić. L’intervento in extremis di Caldara non è servito a nulla.

Anche ella seconda segnatura l’errore è sempre dello statunitense, il quale pensa erroneamente di avere un margine di tempo per contenere il finto trequartista nerazzurro.

Terminando il tris di gol, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il Venezia nella ripresa ha capito, anche se troppo tardi, i movimenti di Mario Pašalić. Nella terza rete la difesa era effettivamente ben schierata per contrastarlo, ma il croato ha saputo controllare bene il pallone per poi girarsi rapidamente e battere di nuovo Romero.

Pašalić è quindi un ottimo rincalzo, si fa per dire, di Zapata. Quando il colombiano è indisponibile o fuori per scelta tecnica, Gasperini sa su chi puntare per vincere le partite. Ma anche con il Ternero in campo, l’ex Hajduk Spalato non perde l’occasione di colpire la porta avversaria. Certamente per fare spazio alla punta titolare deve adattarsi a sinistra, ma la sua presenza in area non manca. Contro il Cagliari è stato lui ad aprire i conti, poi chiusi dallo stesso Zapata. Il cross di Zappacosta lo ha messo nelle migliori condizioni per superare Cragno da corta distanza.

Il suo movimento però testimonia ancora una volta la tesi del finto trequartista. Malgrado graficamente nel modulo a inizio partita venga segnalato come centrocampista, il suo ruolo reale è un altro. Chi affronterà nelle prossime l’Atalanta dovrà far attenzione questo fattore, spesso determinante per le sorti del risultato finale.