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La rivincita di Tonali, leader del centrocampo del Milan

Nella vita tutto torna, al momento giusto avremo quello che ci spetta. Lo sa bene Sandro Tonali che dopo aver atteso, con calma e umiltà, si è finalmente preso il suo Milan.

È il 2007, gioca a Milano nella Lombardia Uno (squadra affiliata ai rossoneri). Spicca tra i suoi coetanei per tecnica e carattere ma durante i provini al Vismara viene sempre scartato, e lui, senza fretta, comincia comunque a costruirsi la strada che lo porterà alle stelle. Dopo le giovanili al Piacenza e al Brescia, Tonali brilla in prima squadra con le Rondinelle e arriva, a soli vent’anni, in prestito al Milan: l’occasione che aspettava. Sa che non può sciuparla, ma proprio come spesso capita quando l’aspettativa è alta, la pressione ci schiaccia e non emergiamo. La prima stagione di Tonali in rossonero è così: opaca, scialba, con guizzi che non lasciano il segno, nonostante Pioli sia sempre dalla sua parte.

I paragoni con Pirlo, Gattuso, Albertini, inesatti dal principio, sono pane per i detrattori che gridano al flop. Ma Tonali, quasi consapevole di non aver appagato chi lo esaltava, cerca la sua rivincita. La prima occasione arriva in estate, quando accetta di ridursi l’ingaggio – circa 400 mila euro netti a stagione – per restare in rossonero e continuare a indossare quei colori che sono nel suo destino, deciso a dimostrare il suo valore. Una scelta rara, matura, acclamata in modo entusiasta da tifosi e società.

Concluso il riscatto contrattuale, per Tonali comincia quello personale.

Da inizio campionato sembra aver maggiore consapevolezza del suo talento, è ormai titolare, gioca senza timori ma solo con la voglia di esplodere e moltiplicare le cinquanta presenze con la maglia del Milan festeggiate ieri a San Siro. Incisivo fin dai primi minuti, Tonali imposta l’azione e l’accompagna anche in fase di pressing, recupera palle importanti assumendosi responsabilità contro un Torino ostico e falloso che dimostra carattere. È sua la battuta del corner che incorna Giroud regalando tre punti pesantissimi al Milan, sono suoi gli spunti che fanno girare la squadra. E che soddisfazione la curva che lo acclama al 65’ quando esce per lasciare il posto a Bakayoko.

Il Milan a San Siro non brilla ma Tonali sì, ed è sicuramente qualcosa di più di un sette in pagella. Sandro Tonali ormai è grinta e sicurezza, potenziale leader di un Milan che ha saputo aspettare a prendersi, perché tanto, alla fine, tutto torna.