Nel quinto turno di Serie A la Syn-Bios Petrarca allunga in vetta approfittando dei pareggi delle dirette inseguitrici. La formazione patavina ha la meglio sulla Todis Lido di Ostia centrando il quinto successo consecutivo e mantenendosi a punteggio pieno. Alle sue spalle l’Italservice Pesaro viene rallentato in casa dal Vitulano Drugstore Manfredonia, che muove per la prima volta la propria classifica. La Feldi Eboli invece si fa raggiungere per ben due volte dal Real San Giuseppe, mentre termina sull’1-1 il match tra Opificio 4.0 CMB Matera e Sandro Abate.
RISULTATI E CLASSIFICA DELLA SERIE A MASCHILE
Venerdì sera anticipo di lusso della sesta giornata. La capolista infatti dovrà difendere la propria imbattibilità sull’ostico terreno del Sandro Abate. Una gara delicata e un test importante per il tecnico Luca Giampaolo, che anche in questa stagione guiderà la storica società veneta. Il rapporto tra il tecnico romano e il Petrarca si è ulteriormente consolidato nella scorsa primavera con un rinnovo importante: un binomio destinato a durare a lungo come fu per Sir Alex Ferguson con il suo Manchester United.
Mister Giampaolo, contro il Lido di Ostia è arrivato il vostro quinto sigillo. Una gara ben giocata nella prima frazione, poi verso la metà della ripresa avete sofferto un po’ il ritorno dei lidensi.
Noi siamo partiti molto forti dimostrando una differenza tecnica. L’Ostia però è una squadra con una grande intensità e un numero di giocatori maggiore rispetto al nostro. Alla lunga le cinque gare disputate in 14 giorni hanno cominciato a farsi sentire in rosa; va considerato che nelle prime quattro partite ho dato un ampio minutaggio ad alcuni giocatori e alla fine questi sono arrivati veramente stanchi. Complimenti a Ostia per aver creduto fino alla fine alla possibilità di rimonta e per esserci andata vicino.
Un roster più corto per il Petrarca e un calendario particolarmente impegnativo in questo periodo con diversi turni infrasettimanali.
Quest’anno abbiamo fatto una scelta precisa: aumentare la qualità di alcuni elementi. Inevitabilmente per stare dentro un budget importante e non fare il passo più lungo della gamba è stato necessario fare anche delle rinunce da qualche altra parte riducendo di un paio di unità la rosa; questo può rappresentare un problema, ma con la qualità si possono fare delle ottime cose. Il campionato prevede trenta gare, ne abbiamo giocate solo cinque e chiaramente è prematuro parlare adesso. Sicuramente abbiamo avuto una partenza entusiasmante che ci premia. Siamo tutti molto felici, ma manteniamo i piedi saldi a terra perché conosciamo il valore del nostro roster e soprattutto quello di altre 5/6 squadre di gran lunga superiore rispetto al nostro.
Che obiettivi vi siete posti per questa stagione?
Lo scorso anno abbiamo ottenuto un grande successo con il quarto posto in regular season, che ci piacerebbe riconfermare. Quest’anno però il numero di squadre forti è aumentato. Ci sono l’Olimpus, il Napoli, il Pesaro, la Feldi Eboli. L’Opificio Matera da qualcuno viene sottovaluto, ma è una squadra incredibile con ben tre giocatori che hanno disputato la finale di un mondiale. Anche il Manfedonia è una formazione importante, ha raccolto un punto in cinque gare, ma per me resta una squadra da playoff: contro di loro abbiamo vinto 2-1 e non è stata una partita facile. Il Ciampino Aniene possiede un paio di giocatori tra i più forti del campionato: c’è un certo Wilde che noi tutti conosciamo bene. Tra le prime e le ultime non vedo tantissima differenza quest’anno e sono convinto che ne vedremo delle belle. Noi sappiamo dov’è il nostro punto di arrivo e speriamo di fare i playoff alla grande. Sappiamo anche che ci sono squadre più attrezzate e ce la dovremo giocare fino all’ultimo per avere questa possibilità, però siamo molto fieri di quello che stiamo facendo.
Lei è sulla panchina del Petrarca del 2017 e ha scelto di proseguire il lavoro a Padova per i prossimi anni. Una collaborazione che si sta dimostrando sempre più solida.
Non mi era mai successo: in passato sono stato tre anni a Palestrina, tre anni a Ostia, poi ho girato in tanti club tra Lombardia e Sicilia. Stare per cinque anni su una panchina è motivo di grande orgoglio perché significa avere instaurato un rapporto di fiducia massima e aver convinto l’ambiente che sei una brava persona oltre a un bravo allenatore: è una delle cose che mi preme maggiormente. Prima pensavo che essere un leader volesse dire dirigere, condurre e fare, adesso significa conquistarsi la stima delle persone. Petrarca è la migliore società in cui ho lavorato, c’è qualità, conoscenza, cultura, metodo e soprattutto lo sviluppo del calcio a 5. Qui si cerca la crescita del movimento per renderlo sempre più appetibile e all’avanguardia. Come lavora il presidente Morlino non lavora nessuno. Ci sono 32 punti scuola con quasi mille bambini, un successo importante.