Gran Premio degli Stati Uniti, 17/a tappa del Mondiale di Formula 1 2021. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Austin (Texas) con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.
Viaggia in 7/a marcia, Max Verstappen – In ogni Mondiale di Formula 1 che si rispetti, alla fine delle danze si va sempre a cercare qual è stato il momento determinante della stagione. Ebbene, il GP USA 2021 si candida fortemente a esserlo. Una gara che sulla carta doveva essere favorevole a Hamilton e alla Mercedes è riuscita a essere ad appannaggio dall’olandese della Red Bull grazie a un mix di doti del pilota e ottima strategia del muretto. Quest’ultimo è stato fondamentale nell'”undercut” alla prima sosta che ha deciso la corsa. Verstappen, poi, nel finale, ha “volutamente” (quanto sarà decisivo anche l’aspetto psicologico) tenuto Hamilton sulla corda del secondo di vantaggio per utilizzare il DRS, non correndo mai sostanzialmente pericoli. L’olandese ha tenuto sempre il controllo della situazione. Come un vero e proprio sceriffo.
Viaggia in 6/a marcia, Sergio Pérez – Conteranno moltissimo, in questo finale di campionato, anche gli “scudieri” di Verstappen e Hamilton. Come conterà un semplicissimo dato di fatto: Pérez è stato confermato dalla Red Bull, Bottas lascerà la Mercedes e approderà all’Alfa-Sauber. Il messicano, da quando ha ottenuto l’ufficialità della conferma, ha timbrato ieri il secondo terzo posto di fila. E, considerato che ci si gioca non solo il Mondiale Piloti ma anche quello Costruttori, non è un risultato da poco.
Viaggia in 5/a marcia, la Ferrari – Un Gran Premio davvero favorevole alla Rossa, in ottica duello terzo posto con la McLaren. Leclerc si aggiudica senza problemi la “mini gara” a 4, precedendo Ricciardo, Sainz e Norris (escludendo Bottas dalla discussione). La Ferrari mette nel carniere 18 punti, rosicchiando 4 lunghezze alla scuderia di Woking e portandosi a 3,5 punti di distacco. Con un trend decisamente favorevole. Però, occhio, non bisogna mollare e commettere errori gratuiti come quei secondi di troppo spesi nel cambio gomme di Sainz. D’accordo, la lotta per il terzo posto non entusiasmerà più di tanto i tifosi della Ferrari ma, in tempi di vacche magre, non si butta via nulla.
Viaggia in 4/a marcia, Yuki Tsunoda – Quando la conferma fa bene. Ottenuto il pass per rimanere in Alpha Tauri anche nel 2022, Tsunoda inanella una gara assolutamente convincente, entrando in Q3 al sabato e portando a casa 2 preziosissimi punti la domenica. Con tanto di duello con la Mercedes di Bottas, poi ovviamente perso stante l’enorme disparità di valori. Un piazzamento che tiene accese le speranze della scuderia di Faenza per il quinto posto nel Mondiale Costruttori, essendo il distacco dalla Alpine di 10 punti.
Viaggia in 3/a marcia, Lewis Hamilton – Bisogna dire che il 7 volte Campione del Mondo è sempre assolutamente trasparente nelle sue emozioni, sia positive che negative. Ieri, sul secondo gradino del podio era una maschera di delusione, consapevole di aver perso un’occasione. Ma guai a darlo già per sconfitto. Prima di farsi detronizzare, ci scommettiamo, venderà carissima la pelle.
Viaggia in 2/a marcia, l’Alfa Sauber – Non tanto per il risultato, dato che la scuderia svizzera sponsorizzata dal Biscione ha sfiorato la zona punti con Giovinazzi 11/o e Räikkönen 13/o. Quanto per il comportamento del muretto diretto da Vasseur nei confronti di Antonio Giovinazzi. Il “non discutere” perentorio emesso via radio verso il pilota pugliese è apparso davvero ingeneroso e inelegante.
Viaggia in 1/a marcia, la Francia automobilistica – Giro a vuoto di tutto ciò che nel circus è transalpino ad Austin. 3 le vetture ritirate. Una è l’AlphaTauri di Gasly e le altre due sono le Alpine di Ocon e Alonso, fermate da gravi problemi al fondo. La grandeur non è di moda in Texas.