Pallamano – Per Rubiera c’è l’esame Sassari. Il tecnico Galluccio: “Possiamo giocare a mente serena e con meno pressione”
Dopo una breve pausa di una settimana la Serie A maschile si prepara al rientro in campo. La sconfitta del Conversano nel big match esterno contro il Brixen ha permesso alla Junior Fasano di guidare solitaria a punteggio pieno la classifica. La compagine pugliese difenderà il primato sabato sul campo dell’Eppan.
La Raimond Sassari invece andrà a far visita al Vikings Secchia Rubiera. Quest’ultima ha potuto usufruire di una settimana in più di riposo rispetto agli avversari e nell’ultimo incontro disputato ha finalmente sbloccato la propria classifica trovando una vittoria di misura contro l’Albatro. Una ventata di ossigeno per la formazione neopromossa del tecnico Luca Galluccio dopo una brusca partenza in cui gli emiliani hanno dovuto fare i conti con la variabile infortuni. I prossimi due impegni saranno ostici per il Rubiera, ma il tecnico rossoblu, come ha affermato ai nostri microfoni, vuole testare la propria rosa per farla ambientare sempre di più nella nuova realtà della massima categoria.
Mister Galluccio per il suo Rubiera un avvio di campionato con due sconfitte poi finalmente il primo successo in campionato contro l’Albatro.
Purtroppo abbiamo avuto due infortuni importanti alla prima giornata che ci hanno costretto a rivedere i nostri piani, quindi l’impatto è stato forte. Contro Fasano abbiamo perso senza mai essere in partita, con Merano invece è stata proprio una Caporetto. Viceversa con Siracusa abbiamo finalmente avuto modo di provare un minimo di quello che sarà il nostro nuovo assetto; è arrivata la prima vittoria non esente da errori, ma eravamo in un momento in cui vincere era importante. Dopo due settimane di stop ora riprendiamo contro Sassari, una pretendente al titolo, e da lì vedremo se questo nuovo assetto potrà reggere la categoria.
Alla ripresa del campionato vi attende un calendario ostico. Prima la sfida con Sassari, successivamente il Brixen.
La classifica parla chiaro: sono due partite testacoda. Questo in realtà per noi significa toglierci pressione, infatti possiamo giocare a mente serena e dobbiamo farlo con l’obiettivo di crescere e migliorarci. Non vedo l’ora di capire ciò che possiamo dare una volta adattati alla categoria.
Qual è l’obiettivo di Rubiera per questa stagione?
Puntiamo a una salvezza tranquilla e capire quello che siamo in grado di fare. Al momento il nostro biglietto da visita in Serie A è influenzato da un paio di avvenimenti. Elio Strada ha terminato la propria stagione rompendosi il crociato dopo 40” dall’inizio della prima partita; il nostro straniero Maris Versakovs invece ha avuto un problema alla schiena che non gli permette di allenarsi e di conseguenza entrare in tutti quei meccanismi di gioco peculiari per la nostra squadra. Questo ci sta penalizzando un po’ perché parliamo di due giocatori fondamentali.
Rubiera è una matricola promossa lo scorso anno dalla Serie A2. Come giudica il livello della massima serie rispetto alle categorie inferiori?
C’è tanta differenza innanzitutto nella struttura delle squadre. Ogni formazione spesso ha una base di giocatori locali che creano lo zoccolo duro, ma poi ognuna ha dei giocatori professionisti, che in A2 sono più rari. Ogni squadra studia nei dettagli le avversarie, anche questo in A2 era frequente ma non nei dettagli con cui si vede adesso. Penso che molto lo faccia l’adattarsi al livello. Se i ragazzi giocano sempre con questo tipo di intensità, crescono. Una volta che ci si approccia alla A il giocatore è destinato a migliorare perché l’ambiente lo stimola a fare sempre meglio.
Cosa ne pensa invece del movimento italiano e della crescita dei giovani in ottica nazionale?
Per i giovani i risultati parlano da soli soprattutto nel maschile. Arriviamo da due esperienze a livello europeo dove abbiamo vinto i Championships che ci hanno permesso di salire in A. Quest’anno con l’altra generazione ci siamo salvati nella categoria principale, questo ci deve dare speranza. Allo stesso tempo è stato istituito il Campus Italia che per me è la chiave per crescere. Purtroppo ci sono ancora pochi giovani su cui investire; se avessimo una base più ampia su cui scegliere, il movimento sarebbe veramente in rampa di lancio.