La pallavolo azzurra ha voltato pagina nel mese di settembre. Mandato in archivio lo sconforto della doppia eliminazione nei quarti dei giochi olimpici di Tokyo, le nostre rappresentative hanno saputo tenere lontani i cattivi pensieri durante la preparazione per l’appuntamento continentale portando a casa un doppio oro storico: mai l’Italvolley era riuscito nell’impresa di vincere l’Europeo maschile e femminile nello stesso anno.
Le prime ad alzare il trofeo sono state le ragazze di coach Davide Mazzanti che qualche settimana fa hanno sfidato il tifo caldo e ostile dell’Arena di Belgrado superando in finale la resistenze delle padrone di casa della Serbia. Una vittoria contro pronostico. Le serbe erano la nostra bestia nera, ci avevano sconfitto nella finale iridata, venivano da due titoli europei consecutivi e proprio loro a Tokyo avevano posto fine in maniera irruenta al nostro percorso olimpico. Da sfavorite invece Paola Egonu (miglior giocatrice del torneo) e compagne hanno fatto valere stavolta la voglia di rivalsa rimontando un set iniziale di svantaggio e riportando il titolo in Italia dopo dodici anni.
Quel successo probabilmente ha dato una carica in più agli azzurri di Fefè De Giorgi, che scendevano in campo nelle ore successive per il loro impegno europeo. Un torneo ricco di incognite per la nostra nazionale in cui la parola d’ordine era Rivoluzione. La squadra infatti era reduce da profondi cambiamenti, in primis l’addio in panchina del CT Blengini. Il ritorno da Tokyo era stato accompagnato da qualche velata polemica e l’eliminazione per mano argentina non è stata facile da digerire. L’Europeo 2021 è stato il primo banco di prova per un gruppo rinnovato soprattutto in età. Tanti interrogativi e molti dubbi, ma anche curiosità di vedere all’opera una squadra che non faceva certo dell’esperienza il suo punto di forza. La minor pressione forse è stata anche di aiuto, ma la chiave della vittoria è stata senza dubbio De Giorgi. Il CT ha saputo leggere bene la finale con la Slovenia, precise le scelte dei cambi, perfetta la motivazione con cui ha caricato il sestetto azzurro, del resto stiamo parlando di un giocatore che è stato un perno importante di quell’Italia generazione di fenomeni ricca di trofei e soddisfazioni per il movimento nostrano. A Katowice è di nuovo Italia Campione d’Europa, non accadeva dal 2005, l’ultimo grande trofeo conquistato dalla pallavolo maschile. L’Italia è maturata prima ancora di quello che speravamo, chissà che questa aria di cambiamento, questa positività, questo spirito di aggregazione non possa dare il via a un nuovo ciclo vincente, a una nuova seconda generazione di fenomeni e magari questa volta in grado di conquistare il tanto agognato oro olimpico.