Quando una compagine, che si trova in un periodo non facile sia dal punto di vista dei risultati, pareggia una partita, è solito dire che si sia bevuta un “brodino”.
L’Atalanta due giorni fa allo “Estadio de la Ceràmica” di Vila-Real ha pareggiato 2-2 contro la formazione locale nella sfida valevole per la 1/a giornata del girone F di Champions League 2021/2022. Un risultato che per alcuni appariva addirittura insperato, complice il cammino incerto della Dea in questo inizio di campionato dove, nelle prime 3 giornate, sono arrivati 4 punti frutto di 1 vittoria, 1 pareggio e 1 sconfitta.
Invece, la formazione di Gasperini ha giocato alla pari contro la squadra spagnola detentrice dell’Europa League dimostrando quella personalità, quel gioco e quell’inventiva che sarebbero sue caratteristiche tipiche ma che finora in questo avvio di torneo si erano viste raramente. 90 e più minuti di intensità che hanno portato in dote un pareggio importante ma che lascia anche un pizzico d’amaro in bocca, considerato che le due reti spagnole sono state frutto di due autentici regali dell’Atalanta, con errori in disimpegno immediatamente puniti.
Ecco, queste incertezze sono uno dei punti negativi della serata di Champions dei nerazzurri e che fanno sì come il pareggio sia sì da accogliere positivamente ma non va interpretato come un primo piatto succulento.
Non sono passate inascoltate, infatti, le parole di Gasperini che, nel post partita, ha affermato come l’Atalanta in Champions giochi meglio perché le squadre avversarie concedono più spazi e non badano a chiudersi, formando i cosiddetti “pullman”.
Bene, anzi, male. In Serie A, almeno 13 delle 19 avversarie della Dea giocheranno in questo modo quando affronteranno l’Atalanta. Quindi, se gli spazi non ci saranno, toccherà ai nerazzurri crearli. Non essendo stata aggiunta (colpevolmente) in sede di mercato quella imprevedibilità offensiva in più che sarebbe assolutamente servita, la palla passa a Gasperini nel trovare un’alchimia tattica che renderà nuovamente l’Atalanta molto pericolosa in avanti.
E magari le tre novità adottate in Spagna nel finale (Miranchuk centravanti, Ilicic subentrante impiegato alla Muriel, Koopmeiners sempre più calciatore di personalità) potrebbero davvero essere utili al riguardo.