Estero

Il Lugano ha già esonerato il suo allenatore, Abel Braga (e non per demeriti sportivi, a quanto pare)

In un placido mercoledì, in una settimana di sosta del campionato, a Lugano è esplosa la bomba: Abel Braga non è più l’allenatore dei bianconeri. La notizia, comunicata stamattina sul sito ufficiale della società di via Trevano, ha colto tutti di sorpresa. Roventi da subito i telefoni degli addetti ai lavori, che hanno dovuto cambiare i propri programmi giornalieri, precipitandosi a Cornaredo. Nel frattempo, sotto il tweet del club elvetico, tanti commenti, soprattutto dal Brasile.

Bocche cucite, ovviamente, da parte dei giocatori e dello staff: Mattia Croci Torti, come da comunicato, ha guidato l’allenamento. Raggiunto dal collega Max Solari del CdT, il tecnico brasiliano non ha potuto che esprimere il proprio dispiacere per un esonero inatteso, giunto (ironia della sorte) nel giorno del proprio compleanno (il 69simo). Con Teleticino, l’allenatore è stato ancora più esplicito: “Non capisco questa decisione. E non sono obbligato a dire che sono d’accordo.”

Per il resto, la scelta dei tempi è stata chirurgica. Fermo restando che la società, per bocca del CEO Martin Blaser, ha dichiarato che l’allontanamento non è dovuto ai risultati sportivi, mandare via il tecnico dopo la sconfitta di Sion ha significato farlo nel momento nel quale le polemiche, anche nei suoi confronti, erano più accese.

Logica, sotto questo aspetto, anche la decisione di farlo evitando di concedergli la possibilità di guidare i suoi contro il Basilea a Cornaredo la prossima settimana. Ci immaginiamo, infatti, l’imbarazzo di fare la scelta dopo una prestazione positiva o, addirittura, una vittoria.

La politica della testata, come sapete, è quella di non usare parole straniere. Tuttavia, il termine Spoils system non ha equivalenti, in italiano, a meno di non usare una perifrasi. Di fatto, come tutti sanno, è l’avvicendamento dei dirigenti da parte di una nuova proprietà, anche se la terminologia si riferiva, originariamente, al solo ambito dell’amministrazione pubblica.

Nonostante le assicurazioni in sede di conferenza stampa di presentazione (“Non siamo qua per licenziare nessuno”), evidentemente la nuova proprietà ha deciso di entrare subito in via Trevano con il decespugliatore. Laconico Blaser con Max Solari del Cdt: “Braga non ha sbagliato dal punto di vista sportivo” ha infatti precisato l’uomo di fiducia di Joe Mansueto in Svizzera. “Diciamo che non eravamo in sintonia al 100% rispetto alle strategia da coltivare a lungo termine”. Per poi concludere“Quando avremo individuato la nuova guida tecnica, sarà più facile per tutti capire dove vogliamo andare.”

Un nome per il futuro? Sempre Blazer a Solari: “Abbiamo pensato a qualche nome. Sarà il nostro dipartimento scouting, condiviso con i Chicago Fire, a occuparsi della selezione del nuovo allenatore. In prima battuta lo farà Sebastian Pelzer, direttore tecnico dei Fire; poi sarà la volta del capo dell’area sportiva del Lugano Carlos Da Silva e, infine, lo vedrò io. Nel frattempo, Mattia Croci-Torti guiderà la squadra e, con tutta probabilità, sarà sulla panchina in occasione del partita casalinga con il Basilea.”

La tifoseria, sui social, ha accolto con dispiacere e con scetticismo la notizia. In generale, pur riconoscendo alla nuova proprietà il diritto di scegliere la guida tecnica, senza subire le scelte delle precedenti gestioni, non sono piaciuti i modi bruschi. Braga aveva conquistato, coi suoi modi, molte simpatie in riva al Ceresio, e lui stesso ha confermato fino alla fine di esser sempre stato convinto di far parte del progetto. Anche lo spogliatoio appariva compatto e conquistato dal carisma dell’allenatore brasiliano.

A questo punto, non resta che attendere. La scelta di aspettare a presentare il nuovo tecnico dopo la partita con il Basilea appare verosimile: contro un avversario così temibile, si rischierebbe di esporlo a una sconfitta, oltretutto davanti al pubblico di casa. Insomma, i motivi opposti a quelli che hanno portato alla scelta di esonerare Braga questa mattina.

Giusto o sbagliato mandare via Abelão? Di sicuro, il tecnico brasiliano aveva appena iniziato il proprio lavoro. Tanti arrivi non erano stati concordati con lui che, senza polemizzare, ha iniziato ad allenare il gruppo che ha trovato. Certo, le parole, sabato sera, a Sion, a commento della prestazione di Baumann, avevano lasciato perplessi diversi addetti ai lavori (“Non sono io ad allenare i portieri”). Tuttavia, nessuna ha avuto la possibilità di avere dei chiarimenti.

È invece praticamente certo che Braga abbia avuto uno scambio, in lingua madre, con il nuovo plenipotenziario dei bianconeri Carlos da Silva il quale, ovviamente, è al corrente delle strategie di medio e lungo termine della proprietà statunitense. La quale, evidentemente, ha deciso che la fase di transizione doveva durare il meno possibile.

In Svizzera interna c’era parecchio scetticismo a inizio stagione rispetto ai ticinesi, tanto da avere suscitato, a inizio campionato, il sarcasmo di Renzetti (“Il Blick vede Braga già licenziato? Allora può stare tranquillo, non ci prendono mai!”). Evidentemente, Heitz e Blaser hanno invece sposato il giudizio del potente quotidiano di Zurigo.

A nostro parere, se la nuova proprietà ha deciso di rompere gli indugi, averlo fatto ora ha una sua logica. Lo staff dirigenziale ha una conoscenza profonda della realtà calcistica elvetica, e la panchina del Lugano, con alle spalle un gruppo solido, può essere appetibile anche per tecnici di buon livello, non necessariamente svizzeri.

La sensazione è che la proprietà abbia già, probabilmente, delle opzioni sottomano. Sono diversi gli allenatori papabili (da Sforza – che però lo scorso anno ha deluso – a Frei o Forte, che però sono impegnati a Wil E Yverdon), oltre ad alcuni stranieri. Sembra, da indiscrezioni, che a offrirsi siano in parecchi.

Evidentemente Joe Mansueto ha fretta. E non solo: i suoi plenipotenziari elvetici vogliono avere certezze da subito. E queste nascono da uno staff di fiducia. Del resto, lo Spoils System lo hanno inventato negli USA, nel XIX secolo. Anche se può non piacere a chi, dello sport, ha un’idea più romantica e legata a valori non solo economici e di risultato.

Tuttavia, anche in Ticino sono pragmatici, e l’idea dominante, al netto del dispiacere e dell’affetto per l’uomo Braga, il cui sorriso aveva già conquistato tanti tifosi, è quella di riconoscere il diritto, agli investitori, di fare le proprie scelte. Come sempre, alla fine, a parlare sarà il campo.