ESCLUSIVA – Alessandra Perilli: “Ho sempre creduto che Londra era troppo presto e che sarei riuscita a vincere la medaglia olimpica”
Il 29 luglio 2021 rimarrà impresso nella storia della Repubblica di San Marino come il giorno della prima medaglia olimpica dopo oltre 60 anni di partecipazioni ai Giochi. Un’impresa firmata da Alessandra Perilli vincitrice del bronzo nella prova di fossa olimpica dietro alla slovacca Zuzana Rehák-Štefečeková e alla statunitense Kayle Browning.
Un riscatto sportivo per un’atleta con il tiro a volo nel proprio DNA (suo padre Claudio è stato campione italiano, mentre sua sorella Arianna ha vinto due volte il titolo europeo), a Londra nel 2012 infatti fu vicinissima a quel podio, ma a negarle la gioia ci pensò un cinico spareggio e un quarto posto finale difficile da digerire. Tutto ciò per fortuna fa parte ormai del passato, il presente è radioso per la Perilli rientrata dall’avventura olimpica con ben due medaglie; al bronzo già citato in precedenza è seguito l’argento ottenuto qualche giorno dopo nella prova a squadre mista in coppia con Gian Marco Berti. A quasi un mese di distanza abbiamo intervistato la tiratrice sammarinese per farci raccontare le emozioni provate durante l’esperienza nipponica a Cinque Cerchi.
A Tokyo 2020 è arrivata una medaglia attesa a lungo. Finale molto combattuta e decisa in extremis per il terzo posto dopo l’errore decisivo dell’australiana Scanland. Un risultato storico per lei e per San Marino
Un bronzo tanto sudato, da tempo ero molto concentrata su questo obiettivo. Sono riuscita a portare a casa ciò che volevo e per me è un grande successo, una soddisfazione che premia il lavoro fatto in questi anni, divenuto ancora più intenso negli ultimi mesi. Ero reduce dalla vittoria nella prova di Coppa del Mondo a Lonato, venivo da ottime stagioni, mi sentivo bene sia psichicamente che fisicamente, però la medaglia olimpica ha sempre il suo peso. Sulla finale in pochi ci crederanno, ma non ho avuto ancora il tempo di rivederla, non ho idea mi hanno detto solo che la mia avversaria ha fatto degli errori verso la fine.
Al bronzo si è aggiunto anche l’argento nella prova a squadre, sfiorando di poco l’oro olimpico.
Abbiamo perso per un solo piattello praticamente. In quella finale ero molto concentrata su me stessa, non sentivo e non badavo ad altro in quel momento. Volevo prendermi una mia rivincita, perché non ero molto soddisfatta di come ero andata individualmente e così a testa bassa ho continuato a sparare.
A Londra chiuse al quarto posto dopo gli spareggi, a Rio invece non si qualificò per la finale. In questi anni ha pensato a quel podio mancato come un’occasione persa che non sarebbe mai più arrivata oppure ha continuato a credere in questo obiettivo?
C’era tanta amarezza dopo quella finale, normale dopo aver perso uno spareggio per le medaglie. Però ho sempre creduto che forse quello non era il mio momento, che Londra era troppo presto. Per nove anni mi sono messa in testa questa idea e che sarei riuscita a portare a casa la medaglia.
Tokyo, come sappiamo tutti, è stata una Olimpiade anomala. Niente pubblico causa pandemia e tanti altri aspetti vissuti diversamente rispetto al passato. Quali differenze ha sentito in base alla sua esperienza personale?
Ho trovato poche difficoltà nel villaggio olimpico a parte che dovevamo vivere con la mascherina perennemente. Noi siamo abituati a non aver pubblico quindi non c’è stata molto differenza in queste Olimpiadi. Il dispiacere più grosso invece è che quando termini le gare riesci poi a visitare la città. A Tokyo purtroppo non siamo riusciti ad andare in giro, non abbiamo potuto fare nulla.
Con le restrizioni sanitarie sono state limitate anche le celebrazioni per la medaglia
In realtà siamo abituati a festeggiare a casa quindi non c’è mancata molto anzi non vedevamo l’ora di tornare a casa per festeggiare con i nostri cari.
L’aspetto climatico invece le ha causato difficoltà durante le gare?
Il vento non mi ha dato tanto fastidio. Il clima invece era caldissimo, micidiale, e c’era tanta umidità. Sembrava di avere un phon davanti la faccia.
Le celebrazioni per i risultati olimpici sono ancora nel vivo, ma si può pensare anche il futuro, che cosa la attende?
Adesso la cosa più vicina i programma è la finale di Coppa del Mondo a ottobre. Pensiamo una gara alla volta, poi vedremo come si metteranno le cose anche con la situazione pandemica. Speriamo in un futuro roseo.
Il 2021 ha sorriso a San Marino. Tre medaglie ottenute ai Giochi Olimpici e nei giorni scorsi la conquista dello scudetto nel baseball. Lei insieme al suo collega Berti avete avuto l’onore di presenziare Gara 4 della serie decisiva.
Seguo poco il baseball però è stata una cosa bellissima. Ai ragazzi abbiamo fatto un grosso in bocca al lupo. Abbiamo cercato di portare un po’ di fortuna e di spirito vincente da Tokyo.