Non è una novità ormai che il Paris Saint-Germain abbia uno degli attacchi più forti del mondo. Nelle prime tre giornate di Ligue 1 la squadra di Maurício Pochettino ha già segnato 10 gol totali. Quattro sono stati rifilati al Brest nell’ultimo confronto di campionato, senza che in campo ci fossero tutti i titolari, come Neymar o Lionel Messi.
Mentre l’ora del debutto dell’argentino è stata rinviata, molti si chiedono come l’allenatore posizionerà i vari giocatori. Non si può lasciare la Pulce in panchina, ovviamente, ma nemmeno togliere troppo spazio ad altri giocatori forti come Mbappé o Di María. Allora Pochettino deciderà di schierare 5 attaccanti tutti insieme? Probabilmente no, sarebbe difensivamente troppo rischioso. Lionel Messi potrebbe seriamente ricominciare la propria carriera quasi da zero, finendo a fare il centrocampista.
Certamente è un’affermazione molto dura e quasi folle. Avere in rosa uno degli attaccanti più forti della storia e farlo giocare nello stesso ruolo di Ander Herrera, per esempio, sarebbe da pazzi. Tuttavia l’idea di un Messi a centrocampo non deve stupire troppo. Già al Barcellona negli ultimi cinque o sei anni è stato un centrocampista a tutti gli effetti.
Forse sarebbe più opportuno chiamarlo “falsa ala destra”, perché l’ex blaugrana cominciava le partite a destra, per poi accentrarsi. Questo accadeva nel Tiki-Taka di Guardiola, dove Lio entrava verso il centro del campo o per lasciare spazio a Dani Alves sulla fascia o per tirare dalla mezzaluna. Il più delle volte la rete, nel secondo caso, la rete era praticamente garantita. Uno dei rari tiri parati dai portieri è quello della semifinale di ritorno di Champions League nel 2010. Davanti a Lionel Messi c’era Julio Cesar dell’Inter.
Lasciando i tempi lontani, dobbiamo concentrarci sul presente e sul recente passato. Nella scorsa stagione il Barcellona ha dovuto cambiare il proprio modo di giocare a causa di alcuni infortuni. Koeman ha portato il club a ottimi risultati grazie al 5-3-2 che favoriva di più l’accentramento di Messi in tutte le azioni. Giocando in attacco con Griezmann, l’argentino diventava quasi un trequartista, non più il solito esterno.
Quando Ousmane Dembelé giocava, Lionel Messi arretrava ancora di più. Il francese a volte rimaneva a destra, altre volte era un centravanti in coppia con Griezmann. Il genio blaugrana invece si posizionava alle spalle dei due per aprire spazi, giocare il pallone e fornire tanti assist. Questa intuizione però Koeman la deve al tecnico precedente, Quique Setièn.
L’allenatore originario di Santander non ha lasciato lasciato bei ricordi a Barcellona. L’8-2 in Champions League contro il Bayern Monaco è stato il punto più basso della storia degli ultimi 20 anni del club catalano. Tuttavia Setièn ha saputo ricollocare Lionel Messi in una nuova zona di campo, dove ha trovato grandi libertà, potendo giocare al centro dell’azione quasi sempre.
Nella stagione 2014/15 Luis Enrique aveva ridefinito il ruolo dell’attuale campione della Copa América. Aveva creato il trio MSN, composto dalla stessa Pulce, da Suárez e Neymar, tre inseparabili amici anche al giorno d’oggi. In questa maniera però Messi era stato confinato a una sola zona di campo, la fascia destra, dove aveva iniziato la carriera.
Con il cambio impartito da Setièn, il “diez” ha terminato la stagione ne LaLiga con 22 assist, record assoluto per lui in una singola stagione. Da quel momento è cambiato anche il modo di vedere Messi, un giocatore a tutto campo, malgrado l’età che avanzava. Pochettino quindi potrebbe prendere spunto da quel periodo per sfruttare tutte le qualità di Lionel Messi.
Anche a Domènec Torrent, ex assistente di Guardiola e con un passato come allenatore al Flamengo, piace questa idea. A Olé nel maggio del 2020 ha dichiarato:
“Ho visto grandi giocatori, ma nessuno può tenersi in quella forma per 15 anni. Sono sicuro che giocherà tranquillamente per molti anni ancora perché è un giocatore molto intelligente. Vedo che molte volte scende verso il centrocampo e la difesa in cerca del pallone. Beh, secondo me in pochi anni, può ritrovarsi a coprire la posizione che fu di Xavi. Messi non perde mai la palla, fa passaggi, assist. Se si mantiene in forma, quando perderà la sua velocità, potrà iniziare a giocare come centrocampista.”
Il Paris Saint-Germain nell’ultima stagione ha giocato quasi sempre con il tridente d’attacco Neymar, Di María, Mbappé, sfruttando Mauro Icardi a sprazzi. Con gli acquisti di Messi e Wijnaldum gli attaccanti diventano sei per sole tre titolarità. Però l’olandese è abbastanza duttile, quindi possiamo prendere in considerazione solo cinque giocatori offensivi.
Molto dipenderà da quello che Icardi farà della sua carriera in questi giorni rimanenti di mercato. Qualora andasse via da Parigi, si libererebbe sicuramente uno spazio per Messi senza dover scontentare nessuno. Mbappé come al solito sarebbe il centravanti della squadra, mentre Neymar, Di María e il capitano della nazionale argentina giocherebbero dietro di lui, scambiandosi di frequente.
Se Icardi dovesse rimanere, Pochettino potrebbe prendere in considerazione l’idea di portare Lionel Messi a centrocampo. Avrebbe dei compiti abbastanza offensivi, ovviamente, e non disputerebbe tutti gli incontri lì. Solo con Icardi in campo, giocatore che non è un titolare assoluto.
Chissà cosa riserverà il futuro a Messi ora, tatticamente parlando. Non sappiamo ovviamente cosa stia passando per la testa di Pochettino, che sicuramente saprà sfruttare un giocatore del genere al massimo. Anche Lio, d’altra parte, saprà essere un fenomeno in qualsiasi posizione. Dobbiamo solo avere un po’ di pazienza.