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In breve, come sta andando il calciomercato delle grandi

Tempus fugit, ce lo insegnano da piccini, durante le prime cotte, a metà tra post-infanzia e pre-adolescenza. “Il tempo vola”, traduzione più o meno letterale, e sappiamo che vuol dire: non che abbia le ali, solo che c’è sempre da sbrigarsi. Anche in questo calcio fatto di mercato (nel bene e nel male).

Siamo tutti d’accordo col dire che c’è da muoversi, perché i ritiri son iniziati; c’è da sbrigarsi, perché sarà un’annata lunga e faticosa, in primis per l’Inter, rivoluzionata – gioco forza – costretta a salutar Conte, e rinunciare a Eriksen, e veder partire Hakimi. Ok Çalhanoğlu, ma chi a destra? Simone Inzaghi spera nella duttilità di Nahitan Nandez, che sarebbe un centrocampista centrale (lo ricordate al Boca, amanti del sudamericano?) però a Cagliari ha dimostrato di sapersi spostare sull’esterno e correre, crossare e calciare; un po’ quello che faceva Hakimi, sì, pur se impossibile pensare di trovarsi davanti al perfetto sostituto del neo terzino del Paris Saint Germain, guardando negli occhi l’uruguagio.

Work in progress, dunque, a Milano; anche sponda rossonera, dove il ritorno di Brahim Diaz è ufficiale, Ballo Toure e Giroud son cose già in archivio, Vlasic è stata una parentesi croata tra le ipotesi Kaio Jorge e Ziyech. Neanche tanto sotto traccia il lavoro della Roma, che dopo Rui Patricio ha regalato a Mourinho Matias Viña, esterno mancino del Palmeiras che Mou ha scelto per sostituire Spinazzola. Offerta alzata a 11 milioni + 2.5 di Bonus, per convincere il Verdao. Tutto fatto, manca solo che i soldi passano da un conto all’altro.

Il tempo corre anche per le situazioni legate ai rinnovi, con la Juventus che lavora per rimettere Dybala al centro del progetto (e nel frattempo studia se farla o meno, la follia per Locatelli) e il Napoli, lontano, adesso da Insigne, nel senso: l’accordo per ora non c’è, addirittura si inizia a concepire l’idea di una base d’asta, quant’è strano il calcio: il capitano del Napoli, cresciuto a Napoli, che non trova l’accordo col Napoli. Sembra una storia da raccontare, anche se adesso, è ancora senza lieto fine.