Le 7 Marce, GP Gran Bretagna – Hamilton-Verstappen significa Senna-Prost 2.0
Gran Premio di Gran Bretagna, 10/a tappa del Mondiale di Formula 1 2021. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Silverstone con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce
Viaggia in 7/a marcia, Charles Leclerc – Ha avuto un grandissimo merito il pilota monegasco. Quello di aver tornato a far sognare i tifosi della Ferrari una vittoria che oramai manca dal successo dello stesso Leclerc a Monza 2019. Questo nonostante una vettura decisamente inferiore alla concorrenza e neanche totalmente performante, considerati i “tagli” che Leclerc sentiva provenire dal suo motore. A tre giri dal termine, Hamilton ha riportato tutti sulla terra ma rimane un fantastico secondo posto che – e non è retorica stile “volpe e uva” – vale una vittoria.
Viaggia in 6/a marcia, Lewis Hamilton – L’incidente alla Copse al primo giro che ha provocato l’uscita di Verstappen e la susseguente penalità di 10 secondi non ha minimamente scalfito l’animus pugnandi del campione inglese, che, forte di una Mercedes che con le gomme dure volava e dell’incessante tifo del pubblico di casa, ha inanellato nella parte finale una serie di giri veloci che gli hanno consentito di beffare Leclerc a pochi giri dal termine e di guadagnare 25 punti su Verstappen, riducendo a 8 i punti di distacco dall’olandese. E le dichiarazioni post gara (“Max lo sappia: a differenza di altri, non alzerò mai il piede in un duello“) accendono una rivalità che riporta alla mente quella tra Senna e Prost.
Viaggia in 5/a marcia, la McLaren – Nel Gran Premio di casa, la scuderia di Woking ottiene il massimo risultato possibile. Al solito, straordinario Lando Norris che si piazza quarto segue finalmente un Ricciardo in evidenza, quinto. Sarà una lotta punto a punto con la Ferrari per il terzo posto nel Mondiale Costruttori.
Viaggia in 4/a marcia, Carlos Sainz – Un fine settimana da “vorrei, ma non posso” per lo spagnolo della Ferrari. La sfortuna gli ha messo due volte i bastoni tra le ruote. Prima nella “qualifica sprint” tramite Russell, poi ai box tramite il “solito” dado del pneumatico che non gira e gli fa perdere tempo. Nonostante questo, il sesto posto finale è assolutamente positivo, dato che è frutto di una grande gara tutta rimonta, a cominciare dalla partenza.
Viaggia in 3/a marcia, Sebastian Vettel – Nel fine settimana in cui due esponenti del club “Campioni del Mondo” come Alonso e Räikkönen si mettono in evidenza (soprattutto nelle partenze delle gare, sia la qualifica sprint che il GP vero e proprio), il tedesco dell’Aston Martin decide di andare in direzione ostinata e contraria, girandosi in testacoda dopo la seconda ripartenza e poi ritirandosi. Peccato, perché i punti sarebbero stati alla portata del tedesco.
Viaggia in 2/a marcia, Max Verstappen – Dopo aver bruciato Hamilton nella qualifica sprint, viene schiantato…nel vero senso del termine alla Copse. Un incidente con un impatto di una forza da 51 G (in soldoni, 51 volte il peso del pilota) che, in altri anni, avrebbe potuto portare conseguenze ben peggiori. Invece, le F1 moderne si confermano ultrasicure e Verstappen se l’è cavata con “semplici” osservazioni in ospedale. E, mentre lui si sottoponeva a tutte le verifiche, Hamilton vinceva ed esultava. Una circostanza che non è andata giù a Max. La rivalità, tanto covata, è ora finalmente venuta alla luce.
Viaggia in 1/a marcia, la qualifica sprint – Una mini gara da 100 km per decidere la griglia di partenza e con punti solo per i primi tre classificati. Ovvio che, dopo qualche scaramuccia in partenza, la mini corsa si è sviluppata su un trenino di vetture, dato che nessuno aveva voglia di danneggiare la propria macchina per il Gran Premio. Format da rivedere.