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I Pionieri del Calcio – Sam Weller Widdowson, l’ideatore dei parastinchi

Ci sono personaggi che, con le loro trovate sensazionali, hanno mutato significativamente il mondo del calcio. Uno di questi è Sam Weller Widdowson, calciatore inglese di ottimo rendimento che ebbe un’intuizione che divenne popolare negli anni a seguire. Widdowson nacque il 16 aprile 1851 a Hucknall Tockard, nella contea del Nottinghamshire. Suo padre decise di chiamarlo Sam Weller in onore del personaggio di The Pickwick Papers, il primo romanzo dello scrittore Charles Dickens. Sesto di dieci figli, Sam sviluppò una precoce passione per il calcio. A soli quindici anni faceva già parte della squadra del Nottingham Forest e a ventidue ne divenne capitano.

Widdowson era un attaccante che abbinava forza fisica e velocità. Possedeva doti atletiche eccelse: era molto abile nella corsa, tant’è che in uno stesso pomeriggio era riuscito a vincere 100 yard, 200 yard, quarto di miglio e siepi. In più, come molti sportivi dell’epoca, si districava bene anche nel cricket. E proprio da questo prese in prestito uno strumento che scatenò ilarità ma che divenne successivamente imprescindibile per un calciatore: il parastinchi.

Il calcio giocato in quell’epoca era rude. E talvolta per un attaccante diventava un inferno affrontare i difensori avversari che con ogni mezzo, più o meno lecito, tentavano di sbarrargli la strada. Widdowson subiva molti “hacking”, ossia calci deliberati negli stinchi. Così, per diminuire il rischio di rimanere infortunato, prese i parastinchi  – che ancora oggi si usano nel cricket e che coprono l’intera gamba del giocatore – li tagliò e se li applicò sui proprio stinchi. Come detto, l’innovazione non generò grande entusiasmo. Per i puristi del calcio, era una bruttura che non aveva ragione di esistere. Ma le polemiche iniziali non scalfirono Widdowson, che continuò ad utilizzarli. L’idea venne ripresa da Richard Deft, ex compagno di squadra di Widdowson, che in breve tempo cominciò a produrli.

I parastinchi non furono l’unica intuizione di Sam Weller Widdowson. Nel 1878 la FA gli chiese un parere sull’introduzione del fischietto per gli arbitri e, dopo il suo beneplacito, decise di introdurlo formalmente nelle regole del calcio (precedentemente i direttori gara usavano una bandierina bianca per segnalare falli o infrazioni). Inoltre si fece promotore delle prime partite in notturna. Grazie all’utilizzo di lampade a gas, i match potevano essere giocati anche dopo il calare del sole. Ma a causa dell’esaurimento del gas e dei timori del pubblico di essere in pericolo, l’esperimento fu momentaneamente abbandonato.

Durante la sua carriera vestì anche la maglia della Nazionale inglese. Era in campo il 13 marzo 1880 nella sconfitta (5-4) contro la Scozia: ebbe il merito di realizzare uno dei gol inglesi, ma provocò anche – in maniera del tutto involontaria – la frattura della mandibola dello scozzese John Campbell. Widdowson scese in campo anche come arbitro. Nel 1891 diresse un match storico, il primo in cui venivano utilizzate le net pockets, ossia le reti delle porte. Il match in questione era una sorta di All Star Game tra la selezione North (composta da professionisti dei club settentrionali) e South (amatori delle squadre dilettantistiche londinesi e meridionali).

Dopo aver abbandonato il calcio, Widdowson divenne direttore di una società che produceva merletti e comproprietario del primo cinema di Beeston. Ed entrò nella FA in veste di consigliere. Fu grazie a lui che venne introdotta la Amateur Cup, un torneo per sole squadre dilettantistiche che perdurò dal 1893 al 1974. Tra l’altro durante questa manifestazione Widdowson ripropose l’idea di gare in notturna, stavolta illuminate da fari a energia elettrica. Widdowson morì di polmonite il 9 maggio 1927 e venne tumulato nel cimitero di Beeston, la città in cui aveva vissuto gli ultimi anni della sua geniale esistenza.