Home » Svizzera fuori con la Spagna, ma a testa alta

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La Svizzera torna a casa, quindi, dopo aver infranto il tabù degli ottavi di finale, e facendo tremare la favoritissima Spagna. Decisivi, come alcuni giorni fa con la Francia, i calci di rigore i quali però, questa volta, non hanno sorriso ai rossocrociati. Resta la grande prestazione degli uomini di Vlado Petković, a lungo in 10 uomini per l’espulsione dell’atalantino Freuler, che molti hanno giudicato un po’ severa.

Saranno quindi le Furie Rosse a volare a Wembley: la compagine iberica si è infatti imposta, come dicevamo, nella lotteria dei rigori, dopo che i 120 minuti (tempi regolamentari più supplementari) si erano chiusi sull’1-1. Gli svizzeri, in svantaggio all’8′ grazie a una conclusione di Jordi Alba (ma con deviazione decisiva e sfortunata di Zakaria, che sostituiva lo squalificato Xhaka), nonostante l’assenza del capitano e faro del gioco, hanno però mantenuto la barra dritta, restando in partita, dopo il comprensibile momento di sbandamento.

Al 23′, Vlado ha dovuto fare i conti anche con l’infortunio di Embolo, il quale è stato però sostituito da un intraprendente Vargas. Il centrocampista offensivo dell’Augsburg, proveniente però dal vivaio del Lucerna, si è ben disimpegnato, dando coraggio ai suoi che, lentamente, hanno ritrovato morale e, soprattutto, consapevolezza di poterci provare sino in fondo.

Nella ripresa, infatti, prima Zakaria su palla ferma e poi Zuber sono infatti andati vicino al gol, quest’ultimo proprio su suggerimento di Vargas. Al 68′ il tutto sommato meritato pareggio svizzero: clamoroso errore della coppia Laporte/Pau Torres, con Freuler che ha rubato palla, per poi alzare la testa e vedere il perfetto movimento nei sedici metri di Shaqiri. Palla quindi per l’ex Inter, che ha insaccato con un preciso rasoterra sul palo lontano.

Al 77′, il discusso episodio che ha visto coinvolto, come scrivevamo sopra, Freuler, il quale, per un fallo su Gerard Moreno, si è visto sventolare  il cartellino rosso davanti al viso. La Svizzera, a quel punto, ha però dimostrato di saper soffrire, tenuta a galla, anche, da un grandissimo Sommer.

Ai rigori, a differenza della prova offerta contro la Francia, i rossocrociati (che pure avevano iniziato bene, grazie alla trasformazione di Gavranović dopo il palo di Busquets) sono andati incontro a tre errori consecutivi. Molto merito è stato del portiere iberico Simon il quale, con i suoi movimenti orizzontali sulla linea di porta, ha sicuramente confuso i rigoristi elvetici, che tendono a piazzare la palla, anziché tentare la trasformazione con tiri secchi e angolati.

A fine partita, tanto rammarico, ovviamente, da parte dei protagonisti. Ecco le parole di Vlado ai microfoni della RSI: “Questo è un gruppo coeso, cresciuto vivendo momenti complicati, e che ha fatto sognare un Paese intero. Sono molto orgoglioso di quanto fatto dai ragazzi. L’espulsione di Freuler? Mi ha lasciato perplesso vedere un arbitro inglese fischiare un fallo del genere e, soprattutto, prendere un provvedimento disciplinare così estremo, che ha poi condizionato il prosieguo dell’incontro, per ciò che ci ha riguardato.”

Il tecnico ha quindi proseguito: “Non ho niente da rimproverare alla squadra, e faccio i complimenti alla Spagna. L’assenza di Xhaka è stata importante, ci avrebbe dato sicuramente qualcosa ma, prima di partire, avevo chiesto ai ragazzi di metterci ognuno qualcosa in più, e loro l’hanno fatto. Sui rigori sbagliati, posso solo dire che, questa volta, eravamo più stanchi. E quando le gambe non funzionano bene, può succedere.” 

Peccato, quindi. Perché la squadra, questa volta, ha dimostrato di aver appreso la lezione, dopo la pesante sconfitta contro gli Azzurri. Vlado, per esempio, pur essendo sempre stato poco duttile tatticamente, è stato capace di disporre i suoi a 4 in difesa, quando è stato necessario. Rodríguez, che veniva da prestazioni insufficienti, questa volta ha saputo invece trovare una serata di grande livello, tenendo a galla i suoi con Sommer, il quale ha anche parato il rigore di Rodri, dopo aver compiuto, nel corso dei 120′, altri interventi decisivi.

Ha invece sofferto tanto Zuber, apparso stanco e in difficoltà contro avversari veloci, contro i quali non aveva la possibilità di vincere i duelli individuali. Gli altri hanno fatto bene, gestendo con intelligenza e tranquillità una situazione difficile, in 10 contro 11. E gli applausi del pubblico e dei giocatori spagnoli, a fine partita, sono stati un vero e proprio onore delle armi.

Ora, il futuro. Pier Tami, che era sulla panchina dell’Under21 elvetica finalista in Danimarca nell’Europeo 2011 proprio contro la Spagna, intervistato dalla RSI a fine gara, si è augurato che questa edizione della competizione, che ha visto il calcio elvetico raggiungere il punto più alto della propria storia (nei Mondiali casalinghi del 1954, dopo i gironi, si andava direttamente ai quarti di finale), sia un punto di partenza e non di arrivo.

Certo, qualche elemento della squadra campione del mondo U17 nel 2009, in Nigeria, è entrato nella parabola discendente. Tuttavia, si stanno affacciando, sul palcoscenico, diversi giocatori interessanti: Zakaria, Fassnacht, Vargas, lo stesso Freuler (ormai titolare inamovibile). Sembra, anche, che la squadra abbia conquistato anche buona parte del tifo più tradizionalista, quello sempre stato convinto che solo i figli di 11 patrizi di Kriens possano indossare la maglia rossocrociata. Insomma, la strada è lunga, ma sembra sia stata imboccata. Vedremo cosa accadrà in futuro, a partire dalle imminenti partite di qualificazione ai prossimi Mondiali del Qatar.