Settebello e World League, un matrimonio che non s’ha da fare. L’edizione numero 19 della celebre manifestazione pallanuotistica si chiude con l’Italia quarta fuori confermando il tabù azzurro nei confronti di questo torneo. La World League infatti resta l’unico trofeo ancora assente nella ricca bacheca della nostra nazionale maschile.
La fase conclusiva, disputata a Tbilisi, era cominciata tutta in discesa per l’Italia del CT Alessandro Campagna. Tre vittorie decise nella prima fase contro Kazakistan (17-11), Grecia (11-8) e Francia (14-7), poi il passaggio del turno nei quarti ai danni di un Giappone (15-12) temuto dal nostro selezionatore per via della sua difesa considerata atipica. A fermare gli azzurri sono stati purtroppo gli statunitensi in semifinale. Importante l’espulsione di Aicardi che ha scatenato la rimonta degli avversari e il cambio di rotta della partita. L’Italia è finita in blackout soprattutto al tiro e gli Stati Uniti ne hanno potuto approfittare per vincere 10-8.
I postumi della sconfitta si sono fatti sentire nella finalina contro la Grecia. L’Italia non è riuscita a replicare lo stesso esito della prima fase e ha ceduto agli ellenici per 11-8. La coppa è andata al Montenegro (9-8 in finale agli USA) che sale per la terza volta sul gradino più alto del podio. Il bilancio del CT Campagna non è dei più ottimisti anche se la World League è stato più un banco di prova per testare varie soluzioni piuttosto che un obiettivo concreto. L’Italia ora è chiamata all’ultima parte della preparazione in vista del torneo olimpico. L’esordio per i Campioni del Mondo a Tokyo è previsto il 25 luglio contro il Sudafrica: l’obiettivo è migliorare il bronzo di Rio 2016.