I Pionieri del Calcio – Alfred Dick, da presidente della Juventus a padre-fondatore del FC Torino
Quando la Juventus vinse il suo primo scudetto, nel 1905, il presidente era Alfred Dick. Svizzero, imprenditore nel ramo tessile, era considerato un uomo controverso: aveva grande intuito e abilità negli affari, ma possedeva anche un carattere spigoloso e umorale. Si era trasferito in Italia alla fine dell’800 per assumere ruoli imprenditoriali di primo piano. A Torino, sua città di adozione, fondò la Manifattura di Pellami e Calzature – Società Anonima (M.P.C.), sviluppando una partnership con un pioniere dell’industria calzaturiera, il cavalier Giulini di Vigevano. E successivamente divenne presidente della neonata Associazione dei Fabbricanti Italiani di Calzature.
Ma, come dicevamo, Dick ebbe un ruolo decisivo nel calcio pionieristico italiano. Divenne presidente della Juventus nel 1904 ed è rimasto, per oltre un secolo – fino alla nomina, nel 2009, di Jean-Claude Leblanc – l’unico straniero ad aver occupato lo scranno presidenziale della compagine bianconera. Durante questo periodo si contraddistinse per le sue capacità organizzative, dando alla società una struttura solida. Ingaggiò numerosi calciatori di talento e riuscì a ottenere il Velodromo Umberto I, consentendo alla squadra di allenarsi su un campo da calcio vero e proprio. Ma nonostante la conquista del prezioso primo scudetto, il suo interregno durò solo un paio di anni. Nel 1906, quando giunse il momento del rinnovo della presidenza, Dick venne estromesso dal consiglio direttivo per alcuni dissapori sorti con gli altri componenti.
Dick amava il calcio e voleva, al contempo, prendersi una rivincita nei confronti di chi lo aveva ripudiato. E quale reazione migliore se non quella di fondare un nuovo club che si ponesse come antagonista cittadino della Juventus? Fu così che il 3 dicembre 1906, presso la birreria Voigt, fondò, assieme ad altri soci, il Football Club Torino. Nella neonata società confluirono alcuni ex giocatori della Torinese e della Juve. Vennero decisi anche i colori sociali: secondo le cronache dell’epoca, si optò per il granata perché Dick era un tifoso del Servette, che aveva la stessa casacca.
Cominciò così l’epopea del Torino FC. Dick mantenne un forte sentimento di livore nei confronti della Juventus. Si racconta che durante il primo derby della Mole, giocato il 13 gennaio 1907, qualche buontempone juventino riuscì addirittura a chiudere a chiave il presidente transfugo in un gabinetto, costringendolo a intuire l’andamento della partita unicamente dai commenti del pubblico presente sugli spalti. Ma l’epilogo fu dolce, perché il Torino riuscì a portare a casa la vittoria (2-1) grazie alle reti di Orsi e Kaempfer.
Purtroppo, però, la vita di Alfred Dick finì tragicamente l’8 agosto 1909. Si sparò alla tempia nel suo ufficio, a causa di problemi lavorativi. Aveva commesso degli errori tecnici nell’emissione di alcuni ordini, che avevano portato la sua azienda a perdere quasi 100.000 lire. A soli 44 anni se ne andava uno dei più influenti pionieri che il calcio italiano abbia mai conosciuto.