Daka è la nuova scommessa che il Leicester vuole vincere (anche per il dopo Vardy)
Maguire, Maddison, Tielemans, Soyuncu, Fofana e ora Patson Daka, prelevato dal Salisburgo. Sono tutti nomi di giocatori che negli ultimi anni sono diventati i principali protagonisti della strategia di mercato che caratterizza il Leicester City, seguendo un chiaro filone rosso: fare investimenti di media importanza su giocatori già sufficientemente maturi per il salto di qualità a livello di club, ma pur sempre scommesse su cui puntare per crearsi internamente dei potenziali campioni di livello internazionale.
Insomma, le Foxes non avranno forse la capacità di scouting di società come l’Atalanta, capaci di scovare per qualche centinaio di euro tanti talenti da altri campionati e trasformarli in campioni; ma la squadra di Rodgers resta pur sempre una media-grande potenza del calcio inglese che, consapevole del proprio budget, cerca di utilizzare i propri soldi per fare investimenti coerenti al progetto, andando a scovare giocatori utili già da subito ma con un potenziale ancora da far sviluppare. E, per il momento, queste scelte di mercato, accompagnate alla sapiente direzione del gruppo del suo tecnico Rodgers, hanno premiato: è vero che il Leicester City ha mancato in maniera piuttosto ingenua nelle ultime due stagioni la qualificazione in Champions League, pagando un pizzico di inesperienza e la poca praticità al momento dell’accelerata finale in campionato; ma le Foxes restano comunque una squadra capace di chiudere nelle parti altissime della classifica senza spendere cifre folli, finendo spesso davanti anche a club dai nomi importanti.
L’acquisto di Patson Daka dal Salisburgo per circa 25-30 milioni di euro si inserisce perfettamente in questa filosofia di calciomercato: non si tratta esattamente di una scoperta dal nulla né un arrivo proprio economico sul piano finanziario, ma l’attaccante dello Zambia resta pur sempre un giocatore ancora tutto da scoprire, un potenziale talento di appena 22 anni con una materia prima su cui si potrà lavorare e modellare. I numeri che porta con sé questo ragazzo, diventato di fatto l’erede in fase realizzativa di Haaland nel club austriaco (pur senza mai davvero essersi riconosciuto pubblicamente tale ruolo), sono molto interessanti: 68 gol e 27 assist in 125 presenze.
Daka si presenta in Premier League, suo sogno da sempre secondo le prime rivelazioni fatte con la nuova maglia, come un attaccante dalle caratteristiche ben definite. Un giocatore che può certamente contare su un fisico piuttosto strutturato (1,84 metri per 74 kg), ma che ha dimostrato negli anni una notevole capacità di agire tanto da predatore d’area, realizzando gol di puro opportunismo in tanti modi diversi (tocchi ravvicinati, tiri di potenza, gol in acrobazia) quanto da centravanti di movimento, capace di svariare su più fronti dell’attacco e inserirsi con intelligenza negli spazi alle spalle dei difensori.
Lo zambiano si è fatto conoscere anche per la sua notevole velocità e non è un caso che le cose migliori le abbia fatte vedere in situazioni con grandi spazi da attaccare, quando si presentava la possibilità di lanciarsi con la sua falcata, spaziando su più fronti nel versante destro dell’attacco. Resta, per paradosso, anche uno dei suoi limiti, come ha fatto osservare un articolo di Rivista Undici soltanto un anno fa, confrontando i suoi numeri in Austria con quelli mostrati nelle competizioni europee: in effetti, le statistiche tra Champions League ed Europa League sono più modeste, avendo realizzato 5 gol e 4 assist in 26 presenze. Insomma, dove il livello difensivo sembra alzarsi e gli spazi diventano più stretti, Daka mostra ancora di avere qualche problema, anche alla luce di una tecnica di gioco con palla a terra spesso altalenante.
La scelta del Leicester City però, come dicevamo, ha una sua logica eccome. Lo zambiano non sarà soltanto un’alternativa in più in attacco per le Foxes, che in questa stagione, tra tutte le competizioni, si sono affidati principalmente al solito Vardy e, nella seconda parte di stagione, a Iheanacho, oltre a Barnes chiamato a giocare in posizione più ibrida. Daka arriva al King Power Stadium con l’idea di poter diventare il potenziale, futuro erede di Vardy, ormai 34enne e comunque destinato a un inevitabile calo fisico nei prossimi tempi. È questo, d’altra parte, il pallino principale e la preoccupazione maggiore delle Foxes, che temono di non poter trovare un’altra fonte di gol in grado di sostituire realmente il centravanti inglese e restano alla costante ricerca di una futura macchina da gol.
Daka ricorda in più aspetti le caratteristiche del Vardy degli ultimi anni, sebbene qualcuno continui a rimanere scettico e veda più in Iheanacho il modello di gioco dello zambiano. L’ormai ex Salisburgo si è abituato a giocare negli ultimi anni nel 4-4-2, alternando il ruolo di punta vera a quello di seconda punta, soprattutto nel periodo di convivenza con Haaland in avanti. Di Vardy ricorda senza dubbio la capacità di attaccare con grande velocità la profondità, di lavorare sul lato destro accentrandosi da quel lato oppure allargandosi per attendere gli inserimenti dei centrocampisti oppure puntare il diretto avversario nella situazione a lui più agevole, ossia in velocità e dribbling. Anche sul gioco di sponda, Daka ha fatto vedere finora cose interessanti. Forse in maniera un po’ grezza, ma tendenzialmente efficace.
Insomma, quello su cui il Leicester City ha deciso di puntare è sicuramente un attaccante interessante, che necessita un lavoro importante di crescita, ma in grado di inserirsi perfettamente nei meccanismi di gioco di Rodgers. Il talento a Daka non manca e la Premier League, abituata ad avere più spazi aperti per colpire, potrebbe essere la dimensione giusta dove provare il salto di qualità. Lo zambiano, d’altra parte, diventa un nuovo elemento che si inserisce nella straordinaria linea giovane che stanno creando le Foxes nella rosa. Giocatori che si stanno già affermando a ottimi livelli come Soyuncu, Fofana, Castagne, Justin, Tielemans, Ndidi, Barnes, Maddison e Iheanacho hanno tutti tra i 20 e i 25 anni: non sono solo un ottimo presente per il Leicester, come dimostrato dai risultati degli ultimi anni, ma anche un potenziale futuro di notevole livello. Scommesse su cui puntare o, come accaduto con Maguire, potenziali plusvalenze milionarie.
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— Leicester City (@LCFC) July 1, 2021