Abel Braga si presenta a Lugano: “Pressing alto e rapida riconquista della palla”
Il nuovo tecnico del Lugano Abel Braga è stato presentato, questa mattina, in una conferenza stampa, tenuta presso il Casinò della cittadina sulle rive del Ceresio. L’evento, trasmesso in streaming sui canali social del club bianconero, presenti il Direttore Generale Michele Campana e il presidente Renzetti, ha consentito a tutti di cominciare a fare conoscenza col carismatico allenatore brasiliano.
Dopo una breve introduzione da parte del Presidente e del Direttore generale, è stata finalmente la volta dell’allenatore, che ha parlato in francese in questa prima conferenza stampa, ma promettendo che, presto, si esprimerà in italiano. Braga si è prima di tutto scusato con i giornalisti che lo hanno contattato nei giorni scorsi per non aver risposto alle loro domande: purtroppo, ha spiegato, era vincolato dalla riservatezza, vista la delicatezza della trattativa.
Campana ha quindi specificato che il mister brasiliano ha firmato un accordo per un anno, che coinvolge anche i suoi due assistenti, mantenendo però la riservatezza sulle cifre. Il presidente, ribadendo quanto già detto nei giorni scorsi, ha detto di essere soddisfattissimo della scelta, nonostante le difficoltà dovute alla nota vicenda. E le prime parole del tecnico brasiliano sono state proprio dedicate ai “candidati proprietari” del club, come sono stati definiti De Souza e Valbusa dal Direttore generale Campana.
“Come sapete, stavo trascorrendo il periodo di quarantena a Milano. A un certo punto, però, volevo tornare in Brasile, perché lui non si è fatto più vedere. Poi però sono arrivati Angelo Renzetti, Michele Campana e Marco Padalino: e li ho capito che questa è una società seria. Ho incontrato ieri la squadra, abbiamo fatto una partitella. Ho spiegato loro prima di iniziare cosa vorrei vedere in campo quest’anno, e sono rimasto sorpreso dalla loro disponibilità e versatilità a provare subito a interpretare quanto ho loro chiesto.”
“Mi sono subito trovato a mio agio una volta arrivato in Svizzera. Ho conoscenze a Como, che mi hanno spiegato un po’ come si vive in Ticino, e che la qualità della vita qua è altissima. Non nego che ho pensato mi piacerebbe finire qua la mia carriera: del resto ho una certa età, e potrebbe essere questo il mio ultimo incarico. Potevo restare in Brasile, le offerte c’erano; ma la realtà è che le trasferte sono lunghe e scomode, in un Paese con una grande estensione territoriale, e iniziano a essere un peso.”
A chi gli chiedeva se vedremo, visto la sua nazionalità un calcio offensivo, Braga ha risposto così: “La mia essenza è certamente brasiliana, ma nella mia carriera sono stato in Portogallo, in Francia e negli Emirati Arabi. Mi piace pensare che porterò un mix: la gente pensa che il calcio in Brasile sia un carnevale: però, a voler ben guardare, sono decenni che il Brasile non vince la Coppa del mondo.”
“Voglio una squadra che sappia pressare col baricentro alto, che corra per recuperare il prima possibile il pallone. Prima di firmare, ho visto un po’ di partite della Super League. C’è tanto equilibrio, non mi spiego come l’YB possa dominare in quel modo. Ho già detto alla squadra che vogliamo fare meglio dello scorso anno, anche se potremmo avere meno qualità.”
Quest’affermazione ha ovviamente portato il discorso sul mercato: “Il fatto di essere brasiliano non significa automaticamente che arriveranno solo giocatori da quel Paese: ce ne sono tanti bravi ovunque.” Buon lavoro, Abel, e a presto.