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Pallone in Soffitta – Kenny Sansom, la corsa non è finita [PODCAST]

25th July 1980: Kenny Sansom, who played for Crystal Palace and Arsenal FC, ties his shoe-laces in preparation for a match. (Photo by Evening Standard/Getty Images)

Uno dei calciatori inglesi più in vista di un periodo ricco di campioni: Kenny Sansom, <master> della fascia sinistra, ha sempre combattuto mettendoci la faccia. Che l’avversario si chiamasse Maradona o uno dei fantasmi che ne hanno terrorizzato il post carriera.

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Terzino

Nato a Camberwell – nella South London, Inghilterra – il 26 settembre 1958, Kenneth Graham Sansom è il quarto dei cinque figli di un nomade e di una donna delle pulizie. Il padre lascia ben presto la famiglia, che si ritrova in condizioni ancora più complicate. Il giovane Kenny scopre il pallone e si approccia dapprima come portiere. Poi un giorno il terzino sinistro titolare si infortuna e lui lo sostituisce: sarà il ruolo della sua vita. A metà degli anni Settanta viene notato da diversi club importanti. Si lega al Crystal Palace e la sua carriera parte dalla terza divisione.

Il successo

Nel 1979, grazie alle performance in un Palace che nel frattempo ha scalato le categorie, debutta nella Nazionale maggiore. L’anno seguente prende parte all’Europeo in Italia, fornendo ottime prove come difensore calmo, deciso e ad alto rendimento. In quell’estate l’Arsenal paga il suo cartellino un milione di sterline e gli mette addosso una casacca dei Gunners. A testimoniare le sue qualità e la considerazione all’interno del competitivo calcio inglese del periodo, viene eletto per ben otto volte di fila nella squadra dell’anno della First Division. In Nazionale il posto assicurato lo porta a disputare due Mondiali – 1982 e 1986 – e l’Europeo ’88 che rappresenta il canto del cigno internazionale. Con ben 86 presenze è il terzino più presente dell’Inghilterra, primato superato solamente da Ashley Cole. Peccato che la bacheca sia rimasta malinconicamente vuota: con l’Arsenal solo una Football League Cup nel 1987.

Quel giorno in Messico

Oltre che per la splendida carriera, Kenny Sansom viene ricordato suo malgrado per essere stato tra gli <eletti> che Diego Armando Maradona superò nell’azione del Gol del Secolo durante Argentina-Inghilterra a Messico ’86. Era il 22 giugno, all’Estadio Azteca, per i quarti di finale del Mondiale. Lui, Hoddle, Reid, Butcher, Fenwick e Shilton alle prese con il vano tentativo di arginare quello che nel 2002 è stato definito il gol più bello mai realizzato nella Coppa del Mondo. Maradona… un fuoriclasse che quel giorno in Messico si fece probabilmente odiare da ogni inglese e che privò la Nazionale dei tre leoni di poter dire la propria nella competizione, grazie a una bella squadra.

Caduta e un nuovo sole

Sansom ha chiuso la carriera nel 1995 dopo otto stagioni nell’Arsenal e i passaggi più o meno lunghi con le maglie di Newcastle, QPR, Coventry, Everton, Brentford e Watford. Rimasto nel giro come commentatore, ha dovuto fare i conti con ben altri fantasmi rispetto all’imprendibile Maradona: alcol e gioco d’azzardo, avversari che ne hanno rovinato la vita privata e minato la salute. Pure l’immagine pubblica, presa a pugni con fotografie imbarazzanti scattate da spettatori senza scrupoli. Nel 2020 il ricovero per combattere la malattia di Wernicke-Korsakoff, un tipo di demenza fortunatamente reversibile. E quando recentemente un Kenny invecchiato ma sempre combattivo ha pubblicato su Twitter due foto con i completi d’allenamento di Arsenal e Crystal Palace, affermando di stare meglio, tutti i tifosi inglesi hanno tirato un sospiro di sollievo. Forza Kenny, prendi fiato: la rincorsa sulla fascia della vita non è ancora terminata.