La stagione dell’hockey pista ha incoronato l’Amatori Wasken Lodi. La compagine giallorossa è stata una delle due protagoniste del campionato italiano insieme al Forte dei Marmi. Una sfida a due, un testa a testa intenso che ha tenuto banco sia in stagione regolare che nei playoff fino all’epilogo. Una serie scudetto rocambolesca dove ciò che sembrava già deciso è stato poi rimesso in discussione.
La parole fine è stata posta dalla marcatura di Compagno in Gara 5 per il 3-2 conclusivo con cui Lodi ha portato a casa il quarto scudetto della propria storia, il terzo negli ultimi cinque anni. Un titolo dedicato soprattutto alla Città di Lodi e ai suoi abitanti che, come in gran parte della Lombardia, hanno vissuto duramente gli eventi legati alla pandemia sin dai primi momenti del febbraio 2020. Wasken traducibile dal dialetto lodigiano in forte, abile e sagace, come cita Wikipedia, tutti termini che si sposano alla perfezione con il gruppo guidato dal tecnico Pierluigi Bresciani, tornato in estate all’Amatori con grandi ambizioni dopo aver vinto due titoli in passato con il Forte dei Marmi. Abbiamo intervistato il tecnico lodigiano per farci raccontare le emozioni vissute in casa Amatori.
Mister Bresciani quest’anno è arrivato il quarto scudetto per Lodi. Avete raggiunto l’obiettivo di inizio stagione
Una bella conclusione. Siamo partiti molto bene nei quarti e in semifinale. In finale ci siamo portati subito sul 2-0, poi c’è stato il ritorno del Forte dei Marmi, ma in gara 5 abbiamo tirato fuori tutto quello che avevamo. Dopo quello che ha passato la Lombardia e in particolare la città di Lodi ci tenevamo tantissimo a raggiungere questo risultato. Volevamo lasciare un segnale, anche se piccolo, ma piacevole per questa gente.
Qual è stata l’arma in più dell’Amatori rispetto al Forte dei Marmi?
La determinazione, inoltre possediamo un gioco collettivo con parecchie soluzioni da sfruttare sia con giocatori d’area che con gli esterni laterali; alternative che ci hanno avvantaggiato. In squadra ci sono due giocatori esperti come Illuzzi e Torner molto bravi a fare assist e a segnare. C’è stata anche la crescita importante di Francesco Compagno. Tanti fattori rilevanti senza dimenticare il gruppo che nei momenti difficili ha saputo tirare fuori la grinta.
Nell’arco della stagione avete attraversato dei momenti difficili?
Per noi tra febbraio e marzo. Siamo stati molto coinvolti emotivamente dalla situazione pandemica. Si faceva fatica e c’erano tante difficoltà a livello di vita sociale, che era limitata a casa e palazzetto per allenamenti e partite; dopo una lunga stagione cominciava a essere pesante. Ai primi di marzo abbiamo subito una sconfitta in casa del Monza, dove abbiamo perso malamente. Siamo scesi in seconda posizione in classifica, a quel punto abbiamo fatto un esame e ci siamo ritrovati per ripartire in vista del rush finale.
Lei è arrivato in estate a Lodi con l’obiettivo di vincere ed è riuscito a ottenere l’accoppiata Campionato-Coppa Italia. Non era facile perché nella rosa c’erano molti volti nuovi. Tra questi Jordi Méndez, un giocatore che si è rivelato una scommessa vincente. Cosa l’ha colpita dello spagnolo?
Guardo l’hockey spagnolo e sapevo che un giocatore come Méndez sarebbe servito nel gioco che volevo sviluppare qui a Lodi. Lui è una sorta di centroboa, un uomo che gioca in area e lotta. Facendo un paragone con il calcio potremmo definirlo un tipo alla Lukaku o alla Bobo Vieri, molto potente fisicamente e difficile da marcare. Un giocatore che ho cercato tantissimo, sapevo che sarebbe stata la punta di diamante.
Parliamo anche di settore giovanile. La vostra Under 19 si è ben comportata nella fasi finali. Ci sono dei giocatori che potrebbero già rientrare nell’ottica della prima squadra?
Ci sono un paio di ragazzi interessanti da poter inserire piano piano in serie A, però c’è ancora molto da lavorare. Purtroppo Lodi è una piazza che vive di hockey ma ha una sola pista per allenarsi; in queste condizioni si fa fatica perché c’è pochissimo spazio a disposizione, solo tre ore a settimana, ed è complicato. Poi nel periodo che abbiamo attraversato è stato ancora più difficile. Speriamo che in futuro ci sia la possibilità della costruzione di una seconda pista per rendere più semplice la situazione.
E per il futuro di Bresciani e dell’Amatori Lodi c’è già qualche novità?
Bisogna fare un’attenta valutazione per il futuro e vedere che cosa accadrà con questa pandemia. La società ha avuto tante difficoltà in questo periodo, giocare senza pubblico non è stato d’aiuto. La società si sta già muovendo per definire la rosa del prossimo campionato anche se è ancora presto.