Home » Lugano, tutti i nodi al pettine: si riparte da Angelo Renzetti

Lugano, tutti i nodi al pettine: si riparte da Angelo Renzetti

Copyright Mondosportivo.it/Silvano Pulga

A Lugano, la conferenza stampa di ieri del presidente Renzetti ha finalmente rimesso ordine nel caos societario dei giorni scorsi, che aveva fatto preoccupare moltissimo i tifosi e, soprattutto, i dipendenti e i collaboratori del club. Non abbiamo assistito dal vivo all’incontro tra il Pres e la stampa ma, grazie alla società e ai colleghi del gruppo del Corriere del Ticino (Eco dello Sport Teleticino) la copertura totale dell’evento è stata garantita, e abbiamo quindi potuto assistere da remoto. Per chi la volesse vedere, la inseriamo qua sotto, direttamente dal canale You Tube della società ticinese.

Molto semplicemente, come detto all’inizio dall’amministratore delegato del Lugano Michele Campana, “La FC Lugano SA comunica che, nel corso di un’assemblea totalitaria della società tenutasi in data odierna, è stata decisa la revoca con effetto immediato degli amministratori signori Thyago Rodrigo de Souza e Giammarco Valbusa. Angelo Renzetti torna così ad essere l’amministratore unico della società.”

Il resto, è conseguenza. Il Pres non ha fatto troppi giri di parole: è apparso stanco e provato, ha detto di essersi fidato sulla base di evidenze: “Mi sono trovato davanti persone decise a fare le cose, avevano un’evidenza fondi. Però non hanno mosso un franco, per motivazioni loro che non conosco. È andata così, mi dà fastidio anche solo parlarne. Ora, le energie sono rivolte a ricostruire quello che si può ricostruire. Chiedo scusa a sportivi e luganesi per ciò che è accaduto.”

Il problema, adesso, sono i contratti già in essere, soprattutto quello con il tecnico brasiliano Abel Braga. Così Renzetti: “Si tratta di un allenatore di grande carisma, un uomo di calcio. Però, ecco, bisogna capire se ciò che troverà a Lugano è quello che si aspettava. A poche settimane dall’inizio del campionato dovremo fare determinati ragionamenti, legati naturalmente al budget. Davanti avremo una persona matura, seria, che eventualmente potrà valutare altre proposte. L’altro problema è Demba Ba: è un attaccante del quale potremo avere bisogno, è arrivato grazie a Leonid Novoselskiy. Ha aspettative per il post carriera nella società, come ha spiegato ieri Leo, e bisognerà parlarne.”

Sempre a proposito dell’imprenditore russo socio di minoranza, Renzetti si è così espresso: “Ho visto un Novoselskiy diverso, oggi. Mi dispiace, perché è una persona che mi ha aiutato in passato, e con il quale c’è stima. Il nostro rapporto si è alterato, per via di questa vicenda. Ma ci siamo guardati in faccia, concludendo che il Lugano viene prima di qualsiasi altra cosa.” Quanto alla rosa da costruire, il Pres ha detto di essere in contatto con due o tre squadre per avere, in prestito, dei giocatori. “L’obiettivo è mettere in piedi una rosa competitiva per il campionato. Al primo allenamento c’erano un sacco di giocatori in prova, ma torneranno da dove sono venuti.”

Questo, il riassunto di quanto uscito nel corso della conferenza stampa, che ha avuto anche momenti nei quali Renzetti è apparso commosso. Non è la prima volta che succede, in questi anni. Certo, la sensazione è che il massimo dirigente bianconero, questa volta, fosse convinto di aver trovato una buona soluzione. Ora, l’obbiettivo è la tutela dei conti della società, che potrà essere fatta con qualche uscita di peso. I nomi sono quelli di Sabbatini, Lovrić, Baumann, Lavanchy: ma, se arriveranno offerte importanti, chiunque potrà partire.

Si poteva prevedere un epilogo di questo tipo? Certo, è facile oggi dire che era bastato, a noi e al resto della stampa sportiva ticinese, digitare su Google i nomi di Valbusa e De Sousa per trovare notizie non certo confortanti, seppur confinate al calcio dilettantistico veronese (e non solo, visto che erano saltati fuori, a carico di quest’ultimo, trascorsi giudiziari, del resto ammessi dal medesimo il quale aveva, però, detto di essere stato prosciolto da ogni addebito). Ne avevamo del resto scritto in precedenza. Lo stesso imprenditore di origine brasiliana si era però attivato a rassicurare tutti quanti, in numerose interviste rilasciate agli organi di stampa.

Ma soprattutto, per lui avevano parlato dei contratti di peso, come annunciato nei giorni scorsi: evidentemente, anche personaggi di spessore e di esperienza nel mondo del calcio (Braga e Demba Ba, appunto) hanno creduto nel progetto. Renzetti, insomma, giudicato da qualcuno come uno sprovveduto, è, come minimo, in buona compagnia. Bisognertebbe ricordare che avere il denaro, dimostrare di averlo e, dopo, spenderlo, sono due cose differenti…

Concretamente, ora il futuro si fa in salita: Renzetti ha parlato di una montagna da scalare. I tifosi si stanno attivando con una raccolta fondi, che avrà soprattutto un aspetto simbolico: servirebbe infatti ben altro. Tuttavia, la sfida è lanciata, e il Pres ci ha abituati alle sorprese. Ora bisognerà risolvere il problema della panchina: in caso di rinuncia di Braga, si fa il nome di Baldo Raineri del Chiasso.

In conclusione, la situazione è fluida. Il gruppo è buono e, con 3 o 4 innesti, sarebbe stato ancora più competitivo. Tuttavia, non era Renzetti quello che avrebbe potuto farli: sotto questo aspetto, il massimo dirigente bianconero era stato sempre trasparente, nelle scorse settimane, prima che si concretizzasse la cessione, sfumata ufficialmente ieri. Senza aiuti, se fosse rimasto, avrebbe puntato a giocatori giovani, di prospettiva ovviamente, ma con ingaggi più bassi.

L’ambiente aspetta: chi ha i capelli grigi, ed è passato dalle esperienze del fallimento dei primi anni del secolo, per ora ha in mente esclusivamente la salvezza finanziaria del club. C’è anche, alle porte, la votazione popolare sul Polo Sportivo e degli Eventi, tutt’altro che scontata, e alla quale (detto anche dagli esponenti politici luganesi) questa situazione non ha certo dato sostegno. Sono insomma aperti tanti scenari, dei quali vi daremo conto, come sempre, nei prossimi giorni.