Alla fine è lui il più forte di tutti. O meglio, potrà non esserlo, ma facilmente diventerà il più vincente. Solo il tempo ci darà questa risposta, eppure il Novak Djokovic visto in questo 2021 ed in particolare in questo Roland Garros dà l’impressione di non avere rivali. Attenzione, non sotto l’aspetto tecnico, ma dal punto di vista della ferocia e della fame di successi. Con il secondo slam parigino messo in bacheca Nole è diventato il primo tennista dell’era Open a vincere tutti i major almeno due volte. E se non bastasse ha già fatto il bis pure di tutti i Masters 1000 e delle ATP Finals.
Il leone che oggi domina il circus è il bambino che scappava dalle bombe: è proprio questo il motivo della sua continua voglia di migliorarsi. I suoi occhi sprigionano una sana cattiveria sportiva, sconosciuta soprattutto nella tanto chiacchierata Next Gen, ancora non in grado di competere con i Big Three. A Parigi Djokovic sembrava battuto con Musetti, con Nadal e con Tsitsipas: ha sempre vinto, in rimonta, dando l’idea di essere indistruttibile. E’ soprattutto la semifinale contro il maiorchino la ciliegina sulla torta in quella che è già stata ribattezzata come una delle sue migliori partite di tutta la carriera.
La “fortuna” di Nole è di dominare proprio quest’anno, ovvero l’anno delle Olimpiadi. La possibilità del Golden Slam è sempre più fattibile, mentre già nel 2011 e 2015 sfiorò il Grande Slam fermandosi a tre major su quattro. Quest’anno però sembra essere veramente vicino all’impresa: adesso inizia la stagione sull’erba con Federer a mezzo servizio e Nadal un po’ ridimensionato dalla recente sconfitta. Poi si va sul cemento con la parentesi Tokyo: si tratta tra l’altro della sua superficie preferita. Chi può mettergli il bastone tra le ruote?
Oggi a quota diciannove slam, Djokovic se dovesse centrare il record dei record supererebbe anche i suoi due rivali come titoli slam complessivi. Nei confronti diretti è l’unico giocatore in vantaggio praticamente con tutti: 27-23 nei testa a testa contro Federer, 30-28 su Nadal e 25-11 sull’amico Murray. Non dimentichiamoci però anche Wawrinka (19-6), Cilic (17-2), Thiem (7-5), Tsitsipas (6-2), Medvedev (5.3) e Zverev (6-2). Eppure non riesce ad essere amato: molte volte viene criticato e fischiato senza un vero e proprio motivo.
Ovviamente più il Golden Slam si avvicinerà, più aumenterà il nervosismo per Nole. L’avversario più ostico da sconfiggere sarà probabilmente sé stesso e la sua ambizione che nutre verso i record. Lo motiva e lo corrode, lo esalta e lo mette in difficoltà. Il tennis ogni giorno offre sfide e situazioni nuove, ma contro questo alieno sembra davvero impossibile sbarragli la strada.