L’Inghilterra ha servito a tre anni di distanza il piatto della vendetta alla Croazia. L’eroica vittoria dei balcanici all’ultima Coppa del Mondo in semifinale è stata vendicata dagli inglesi con l’1-0 al debutto a EURO 2020. Nel caldo di Wembley è bastata la rete di Sterling a inginocchiare Modrić e compagni.
Il risultato veramente di per sé non è grave, se non fosse per il gioco espresso dai ragazzi di Dalić, irriconoscibili da Russia 2018 a oggi. Cosa è successo a questa nazionale, dall’exploit mondiale al ritorno al punto di partenza? Forse quella medaglia d’argento è stata un caso?
Quella volta è servita sicuramente una dose di fortuna per arrivare in finale, poi persa 4-2 contro una Francia stellare. Tuttavia la nazionale croata dalla sua fondazione a oggi ha avuto una crescita continua. Il calcio croato è senza dubbio uno dei migliori dei Balcani e dell’Europa orientale.
Tuttavia i Vatreni hanno sempre avuto una storia calcistica molto altalenante. Dal loro primo mondiale, a Francia ’98, quando arrivarono terzi a sorpresa, passarono per il mancato Europeo nel 2000, venendo eliminati già nel girone di qualificazione.
Oggi la Croazia non fatica sicuramente a qualificarsi per i grandi tornei, ma in tre anni ha avuto un’involuzione come testimonia la sconfitta davanti all’Inghilterra. Alla prima gara ufficiale dopo la storica finale mondiale si era già intravista una piccola caduta. In una partita di Nations League la Spagna aveva inferto un 6-0 rotondo agli scaccati. Non era mai accaduto nella storia del calcio che una finalista di una Coppa del Mondo venisse sconfitta con così tanti gol di scarto.
Dalla quarta posizione ad agosto 2018 la Croazia è finita all’undicesimo posto del ranking FIFA. Solo da inizio 2020 a oggi la nazionale balcanica ha perso ben 6 posizioni in virtù delle prestazioni non da top team. Di chi è la colpa? Dei giocatori? Probabilmente no, visto che di qualità ce n’è. Probabilmente le responsabilità ricadono su federazione e allenatore.
Dopo l’ottimo risultato a livello internazionale, Zlatko Dalić aveva preteso un aumento di stipendio. All’epoca guadagnava 550mila euro. Il rinnovo è quindi poi arrivato dalla federazione che ha avuto la paura di ambire ad altri profili interessanti, accontentando l’attuale CT. L’attrattiva croata poteva portare in panchina un tecnico più ambizioso e più abituato ai livelli alti.
Dalić si è così ritrovato a dover far fronte a una pressione molto più alta di prima. I giocatori sono pressoché invariati, tranne che per le eccezioni come Mandžukić. Anzi, atleti come Perišić o Brozović hanno via via guadagnato fama, esperienza e carisma.
Basti pensare al viaggio interiore di miglioramento il mediano dell’Inter ha fatto in questi anni. È passato dall’essere contestato da tutti a San Siro dopo un cambio non gradito di Spalletti a diventare Epic Brozo, il creatore del Coccodrillo. Quella mossa è ormai imitata da tutti, mentre il nerazzurro cresce ogni stagione sempre più, giocando in Champions e vincendo qualcosa, come è accaduto quest’anno in Serie A.
L’1-0 contro l’Inghilterra mette a nudo i problemi della Croazia di Dalić, poco capace di evoluire nella propria tattica per mantenersi ad alti livelli. Abbiamo visto una squadra rinunciataria, quando invece avrebbe potuto dominare la partita o almeno avrebbe potuto osar qualcosa di più. Il fatto è che la Hrvatski Nogometni Savez (Federazione Calcistica Croata) si è accontentata dopo un grande traguardo.