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EURO 2020 – Tifiamo Italia. Senza polemiche e pressioni

L’Italia è pronta a debuttare contro la Turchia a EURO 2020 all’Olimpico di Roma che per l’occasione tornerà a ospitare circa 16.000 spettatori. Oltre a un ritorno a un minimo di normalità, dopo mesi di vuoto sugli spalti, questo campionato europeo avrà il compito di rilanciare la Nazionale, oltreché il Paese.

Roberto Mancini guiderà i propri Azzurri verso il primo vero test importante. Vero che il tecnico di Jesi su questa panchina non perde da 25 partite consecutive e nelle ultime 6 sono arrivate solo vittorie, ma non basta per riprendersi dalla figuraccia del 2018 con Ventura.

PRIMA DI EURO 2020

Nell’ultima amichevole l’Italia ha battuto per 4-0 Repubblica Ceca, una delle 24 partecipanti a EURO 2020. Buon risultato, ma non esaltiamoci perché i cechi avevano mandato in campo le seconde linee in una partita che contava poco o nulla a livello di risultato. Le amichevoli appunto sono delle finestre apposite per sperimentare, divenendo quindi non sempre molto attendibili in termini di risultato.

EURO 2020 sarà quindi un’arena, anzi un Colosseo visto che giocheremo le tre giornate del girone a Roma, per lasciarci alle spalle la mancata qualificazione al Mondiale 2018 in Russia. Francamente in molti pensiamo ancora a quella delusione, la più grande della storia recente della Nazionale. Giocando bene e arrivando a dei buoni risultati, non necessariamente vincere, vista l’alta concorrenza, Mancini potrebbe entusiasmare tutti gli italiani che si riavvicinerebbero ancora di più a capitan Chiellini e compagni.


Il difensore centrale si è di certo meritato la fascia dopo anni al servizio della Nazionale. Potrebbe essere perfino anche il suo ultimo grande torneo con l’Italia, poiché la sua pensione è a vista. Non serve nemmeno un cannocchiale per notarla. La Coppa del Mondo in Qatar è relativamente alle porte, ma il fisico di Chiellini riuscirà a reggere un altro anno e mezzo a buoni livelli? Riusciremo a qualificarci? Forse è meglio godersi il momento, non pensando al futuro.

GODIAMOCI IL MOMENTO

Cosa c’è quindi di meglio che svolgere tutte le partite del girone in casa? È però un’arma a doppio taglio perché l’attenzione e la pressione potrebbero rivelarsi maggiori rispetto al normale. Anche inaugurare il primo torneo europeo per nazionali itinerante non sarà sicuramente cosa da poco. Tutti gli occhi del Vecchio Continente (e non solo) saranno puntati proprio su Italia-Turchia, la prima partita in assoluto della competizione.

Se dovesse arrivare una vittoria “brutta”, come se non fosse sempre bello vincere, è statisticamente quasi sicuro che ci sarà qualcuno pronto criticare Mancini. Secondo un’indagine gli italiani sarebbero disposti a pagare di più per vincere questo Europeo rispetto a tutti gli altri tifosi delle altre rappresentative. Tra le persone che hanno partecipato all’indagine ci sono sicuramente quelli che amano il bel gioco e che non si accontenterebbero dei soli tre punti.

Se invece l’Italia dovesse giocare come ha dimostrato finora in queste 30 partite con il Mancio al comando, ma non dovesse riuscire a vincere, sempre gli stessi amanti del bel gioco si lamenterebbero della poca efficacia. Però in questo caso, sempre se vogliamo effettivamente che gli Azzurri tornino a essere competitivi, dobbiamo creare attorno un clima sì intenso, ma comunque esente da pressioni, polemiche e critiche ingiustificate.

I GIOCATORI IMPORTANTI

Seriamente le premesse ci sono per sconfiggere la Turchia, una nazionale compatta e composta da alcune personalità di spicco come Hakan Çalhanoğlu, che conosciamo bene, e Burak Yılmaz, fresco campione di Francia con il Lille. L’Italia però ha dimostrato di saperci fare con il suo gioco spumeggiante. Questa sarà la prova del nove. I tre punti consentirebbero di affrontare la Svizzera di Shaqiri, ex meteora “italiana”, e il Galles di Gareth Bale con più serenità.

Ogni squadra quindi ha un suo punto di riferimento, un giocatore che spicca di più rispetto agli altri. Quelli del Gruppo A sono già stati citati, mentre ci sono tanti altri negli altri gironi. C’è Mbappé con la Francia pronto a vincere un altro trofeo internazionale. Sempre nel raggruppamento dei francesi c’è un certo Cristiano Ronaldo con il Portogallo campione in carica, affiancato da Manuel Neuer, primo portiere tedesco a raggiungere le 100 presenze nella storia della Mannschaft.

Da una parte per l’Italia è una fortuna che il Gruppo F abbia messo insieme questi tre Paesi. Le sconfitte negli scontri diretti potrebbero seriamente compromettere il cammino di una di queste compagini, portandone una di conseguenza fuori dal torneo già ai gironi. Non si avanza, probabilmente, nemmeno da migliore terza con soli 3 punti, che presumibilmente Francia, Portogallo e Germania guadagneranno grazie allo scontro “semplice” contro l’Ungheria di Mister Rossi.

Ovviamente non c’è nulla di scontato perché perfino i magiari, orfani della stella infortunata Dominik Szoboszlai, potrebbero sorprendere e arrivare primi. Scenario improbabile, perciò forse è meglio parlare di qualcosa di più realistico. I pareggi sono più che realistici e nei big match può darsi che qualche 2-2 spettacolare venga fuori. Con 4 punti e un buon gruzzolo nella differenza reti e nei gol fatti garantirebbero quasi sicuramente un ripescaggio alla terza classificata.

L’ITALIA CE L’HA IL TRASCINATORE?

In quel caso passerebbero sia i francesi, sia i lusitani, sia i teutonici, complicando ulteriormente la corsa dagli ottavi in poi. In quel frangente bisognerà ricorrere alle grandi personalità, ai giocatori che hanno le spalle talmente larghe da tenere sulla schiena i propri compagni. Ma l’Italia ce l’ha il trascinatore?

La domanda viene spontanea quando la gara diventa piccante come un peperoncino calabrese, come Gennaro Gattuso. Non che l’attuale allenatore della Fiorentina avesse delle doti tecniche che associamo ai trascinatori delle altre squadre, ma aveva qualità caratteriali e funzionalità tattiche indispensabili per far girare la ruota senza intoppi. Provate a togliere Kanté alla Francia. Senza di lui, il solo Mbappé servirebbe a “poco”.

Oggi l’Italia può contare su Nicolò Barella, che in fatto di grinta è molto simile a Gattuso. Grazie a una dose di tecnica che non guasta, completa molto bene il triangolo a centrocampo con Jorginho e Pellegrini o Locatelli o perfino Castrovilli. Non sono dei veri trascinatori, ma nell’insieme sanno offrire la spinta giusta alla carrozza.

Anche davanti non coesistono fenomeni di fama mondiale, vincitori di Champions League o Palloni d’Oro. Insigne però si porta con sé una grande lealtà, Immobile viene da anni e anni di gol raffica con la Lazio, mentre Federico Chiesa è l’ultimo talento emergente italiano. Anzi, definirlo talento è riduttivo. Ormai è un professionista che migliora di settimana in settimana. Tuttavia sono lungi dall’essere dei campioni affermati. Ma importa così tanto? Importa molto perché nei momenti clou c’è bisogno di qualcuno che prenda per mano tutti.

TUTTI PER UNO

Tornando alla domanda originaria, l’Italia ha un vero trascinatore? Probabilmente no. Però chissà che EURO 2020 non possa scovare un campione negli Azzurri. Gigio Donnarumma, tanto criticato per il suo essere “mercenario”, perché “le bandiere non esistono più”, è uno dei candidati a diventare un vero trascinatore italiano.

Ha un’esperienza ormai da veterano, nonostante sia un classe ’99 e in questa competizione potremmo riscoprirlo come giocatore di punta della Nazionale. Certo è che bisogna incoraggiarlo perché questo accada, non fare come quando Donnarumma, diventato Dollarumma, giocava con le giovanili dell’Italia e i tifosi lanciavano banconote finte dietro alla porta da lui difesa.

Lasciamo queste polemiche fuori dall’ambiente Nazionale. In campo l’estremo difensore del Milan ha sempre saputo districarsi bene, mostrando sempre personalità. I contratti e il calciomercato a EURO 2020 non sono importanti, non ci devono riguardare. Concentriamoci sul campo perché solo in questo modo anche Donnarumma e compagni riusciranno a dare il 100%.

Senza guardare troppo al futuro, guardando il tabellone per confrontare possibili ed eventuali avversari, prima della gara contro la Turchia ci sarà bisogno di concentrazione massima sul campo. Si vincerà, si perderà o si pareggerà assieme. Perdere la calma anche dopo una gara non andata bene non sarà un grande toccasana per l’ambiente già di per sé messo sotto pressione. Non potrebbe essere altrimenti, visto che a Roma verranno rappresentate 60 milioni di persone.