L’hockey inline italiano ha cambiato padrone. Dopo un’egemonia milanese durata otto anni, l’HC Diavoli Vicenza è riuscita ad affermarsi conquistato lo Scudetto. Una stagione in cui Vicenza e Milano hanno mostrato un tasso tecnico maggiore rispetto alle altre compagini. Le eterne rivali si sono affrontate in una serie finale incandescente. I meneghini hanno vinto le prime due gare, i veneti però non hanno alzato bandiera bianca e sono stati protagonisti di una clamorosa rimonta tricolore. Sigmund l’autore della rete decisiva, quella che ha permesso ai Diavoli Vicenza guidati dal tecnico Angelo Roffo di superare in gara 5 Milano Quanta per 3-2.
Mister Roffo i Diavoli Vicenza sono riusciti nell’obiettivo di interrompere l’egemonia di Milano
Non è stato facile spezzare il dominio meneghino, perché loro sono una squadra molto forte, amalgamata ormai da anni, ben gestita e organizzata. Sapevamo che serviva essere perfetti per poter vincere il campionato. Lo siamo stati in Regular season e nel Master Round. Nelle prime due partite della Serie finale invece qualcosa abbiamo sbagliato e questo ci ha messo nelle condizioni di dover rimontare passando da 0-2 a 3-2. Questo dà ancora più valore alla nostra vittoria. Abbiamo sconfitto una delle squadre più forti d’Europa, però era importante per Vicenza raggiungere questo titolo dopo aver perso le precedenti finali. Lo scorso anno avevamo conquistato la Coppa Italia al termine di una gran partita, adesso è arrivato il campionato; stiamo salendo ai massimi livelli non solo come degni avversari ma anche come vincitori. La sfida con Milano sicuramente proseguirà e sarà un testa a testa appassionante e continuo.
Qual è stata la chiave del successo vicentino?
In finale sono emersi i nostri giocatori più forti. Confrontando le rose di entrambe le squadre ritengo Milano complessivamente la più forte, però noi possediamo un paio di individualità in grado di fare la differenza e siamo riusciti a sfruttarle al meglio. Ci sono inoltre gli episodi che sono decisivi. In gara 2 per esempio eravamo avanti 3-2, loro hanno pareggiato togliendo il portiere; all’overtime abbiamo sbagliato un gol facile e sull’azione successiva Milano è andata a segno. In gara 5 invece abbiamo fatto gol in situazione di penalty killing. Milano non doveva subire rete e questa è stata la chiave di volta per noi.
Non è finita qui. Il 4 giugno di nuovo in campo per cercare il bis in Coppa Italia
Noi puntiamo ancora a due obiettivi: la Coppa Italia che inizia il 4 giugno e la Coppa Campioni che è prevista ai primi di luglio. Il rischio di arrivare scarichi c’è, però lavoreremo per fare in modo che non accada. Siamo i detentori della Coppa e ci teniamo a mantenere il simbolo del trofeo sulla maglietta. Riusciremo a trovare le energie e la motivazione giusta. Milano ovviamente avrà voglia di prendersi una rivincita, però non sottovalutiamo le altre squadre, c’è Trieste per esempio che ha dei giovani interessanti.
Periodo difficile per il mondo dello sport chiamato ad andare avanti nonostante i problemi legati alla pandemia. Come l’ha vissuto l’hockey inline?
Tutto è stato gestito molto bene. Noi come Vicenza facevamo i tamponi a nostre spese prima ancora che venisse stabilito dalla Federazione: un grosso sforzo per garantire la sicurezza nostra e degli avversari. Successivamente la Federazione stessa ha fornito i tamponi a tutti i club, il campionato è andato avanti con poche sospensioni e con continuità. Il movimento ha risposto bene, le squadre si sono rinforzate. Sono soddisfatto.
A luglio l’appuntamento con la Coppa Campioni. Milano e i Diavoli Vicenza chiamati a rappresentare il movimento nostrano
Alleno da tanti anni e nel Mondiale a Roccaraso ho avuto la fortuna di collaborare con il CT Cristian Rela quando l’Italia ha ottenuto l’argento. Sono rientrato a Vicenza nella stagione 2018/2019. Posso dire che il livello dei giocatori italiani sta crescendo. Ci sono giovani interessanti provenienti dai vivai e le nostre nazionali hanno ottenuto dei podi importanti. Il movimento è buono come qualità dei giocatori e competitività. Bisogna considerare anche che in passato c’erano molti innesti di giocatori provenienti dall’hockey ghiaccio; adesso invece ci sono specialisti proprio dell’inline. Mi hanno impressionato soprattutto le squadre di club, forse ci vorrebbe ancora qualcosa di più a livello giovanile inoltre al sud c’è poco movimento. Il lavoro prosegue bene, quest’anno sia noi che Milano parteciperemo alla Coppa Campioni; non voglio fare nessun pronostico, però sono convinto che sapremo farci valere.