Rosa italiano con Ganna e De Marchi. Sfortuna Landa, il suo Giro termina oggi
Prime cinque tappe del Giro d’Italia 2021 andate in archivio. La carovana ha preso il via da Torino, passando attraverso il Parco del Valentino, e ha raggiunto l’Emilia Romagna per proseguire nei prossimi giorni la discesa verso la Puglia. Filippo Ganna ha primeggiato nella crono d’apertura confermandosi uno dei migliori nelle prove contro il tempo, del resto la maglia iridata conquistata lo scorso anno a Imola non è arrivata per caso. Una gioia ottenuta nel suo Piemonte e soprattutto la maglia rosa indossata con orgoglio fino a Sestola. Le scelte tattiche della sua squadra però hanno irritato e non poco i tifosi italiani. L’immagine di Ganna in maglia rosa tirare il gruppo inseguitori nella quarta tappa è stato considerato alla pari di un sacrilegio e i sostenitori più accaniti hanno puntato il dito sulla Ineos, già ampiamente criticata nell’ultima Milano-Sanremo: in molti infatti vorrebbero vedere un Ganna meno sacrificato dagli ordini di squadra.
L’avvicendamento in testa alla classifica generale avvenuto sul traguardo di Sestola rappresenta un’altra importante storia per le due ruote italiane. Alessandro De Marchi, conosciuto come “Il Rosso di Buja”, a 34 anni si è guadagnato la sua prima maglia rosa. Meritatissima per un ciclista tutto grinta e coraggio, al punto di essere gratificato nel Tour del 2014 con il Premio della combattività. Le fughe sono il suo pane quotidiano nelle corse a tappe e l’attacco in coppia con lo statunitense Dombrowski gli è valso una delle pagine più emozionanti della sua carriera.
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Le prime tappe, quelle dedicate agli sprinter, sono al gusto agrodolce per le frecce italiane. La gloria in volata è andata al belga Tim Merlier prima e all’australiano Caleb Ewan dopo. In entrambe le occasioni il duo italico formato da Giacomo Nizzolo e da Elia Viviani si è dovuto accontentare del piazzamento sul podio, mancando l’energia necessaria negli ultimi metri. I risultati per il momento li vedono comunque davanti nella classifica a punti della maglia ciclamino e venerdì prossimo a Termoli ci sarà una nuova occasione per riprovarci. Nella tappa di Canale si è consumata la favola del fuggitivo Taco van der Hoorn vincitore solitario per una manciata di secondi, mentre alle sue spalle i velocisti si mangiavano le mani per non aver ricucito fino in fondo il distacco con la fuga. Le vittorie che conciliano con un ciclismo epico dove i calcoli e le medie vengono beffati dalla voglia di crederci fino in fondo.
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Domani sesta tappa, partenza da Grotte di Frasassi e arrivo ad Ascoli Piceno su una salita di seconda categoria. I big hanno già mostrato qualcosa sotto la pioggia modenese e si annuncia grande combattività e divertimento sulle strade più dure. Giulio Ciccone appare in gran forma e volenteroso, lo squalo Vincenzo Nibali non è nelle condizioni ottima ma c’era da aspettarselo, Evenepoel invece potrebbe patire qualche timore in discesa legato al tremendo incidente di qualche mese fa al Lombardia. Purtroppo non potremo più vedere all’opera Mikel Landa; il giro dello spagnolo si è concluso oggi a pochi km da Cattolica complice uno spartitraffico. Un incidente in una tappa al limite dove si è riacceso ancora una volta il tema della sicurezza nel ciclismo su strada. Segnalare gli spartitraffico non basta, il nervosismo in gruppo è tanto, tutti vogliono tenere le posizioni migliori e si arriva a rischiare tanto.
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