Le 7 Marce, GP Spagna – Red Bull, se continui così il Mondiale non lo vinci
Gran Premio di Spagna, 4/a tappa del Mondiale di Formula 1 2021. Analizziamo quanto accaduto sul circuito del Montmelò con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.
Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – Gara in fotocopia di quella di sette giorni fa a Portimao. Il sorpasso subito da Verstappen in partenza, la calma serafica dell’inglese e l’affidarsi al muretto, guidato da un grintoso Toto Wolff (con quale veemenza ha richiesto le bandiere blu per Mazepin), che ha costruito una strategia da urlo, consentendogli di sopravanzare l’olandese della Red Bull e a conquistare una vittoria che psicologicamente può valere doppio in chiave mondiale.
Viaggia in 6/a marcia, Charles Leclerc – Nella terra del suo compagno di squadra Sainz, il monegasco trova il fine settimana perfetto. Perfetto in relazione alle sue ambizioni, dato che il quarto posto è il massimo che la Ferrari può ottenere attualmente. Certo, il sorpasso su Bottas in partenza aveva fatto sognare, ma il finlandese della Mercedes pochi giri dopo aveva riportato tutti sulla terra. Il viatico è comunque buono.
Viaggia in 5/a marcia, Daniel Ricciardo – Dopo averle prese nei primi 3 Gran Premi da Norris, per la prima volta l’australiano riesce a essere il pilota McLaren più performante. Un sesto posto che sa di ripartenza.
Viaggia in 4/a marcia, Pierre Gasly – Nonostante l’Alpha Tauri sia in palese difficoltà rispetto all’inizio, ancora una volta il finale di Gran Premio consente al francese di portare a casa punti importanti che costituiscono fieno in cascina in questo periodo di vacche magre.
Viaggia in 3/a marcia, Lando Norris – Prima sconfitta interna per il bravo inglese della McLaren, che non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa con la sua vettura in questo fine settimana. Può succedere, non facciamo drammi.
Viaggia in 2/a marcia, l’Alfa Romeo – Se hai una vettura che è tra le meno performanti di quelle del lotto, non puoi permetterti di sbagliare alcunché ai box. Quindi, l’aver fatto perdere quasi 40 secondi a Giovinazzi perché una gomma non era gonfiata alla pressione giusta, è quantomeno delittuoso.
Viaggia in 1/a marcia, la Red Bull – Per vincere un Mondiale di Formula 1, occorre la giusta combinazione tra miglior pilota, miglior vettura e miglior strategia. La scuderia austriaca ha probabilmente la migliore macchina, ha un pilota che è tra i più forti ma come strategia continua a lasciar desiderare. La mancata risposta al cambiamento di tattica di Hamilton e della sua Mercedes dimostra come in casa Red Bull non si è forse ancora pronti per primeggiare.