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Pranzo indigesto per la Germani: Sassari domina al PalaLeonessa

Notte fonda per la Germani Basket Brescia che cede anche alla Dinamo Sassari tra le mura amiche e rischia sempre di più. Al PalaLeonessa termina 82-94 con i padroni di casa mai in partita e mai in grado di accorciare sugli avversari che scappano via in apertura e mantengono il controllo senza affanni.

Pronti via e gli uomini di Pozzecco prendono il largo con un parziale di 14 punti, interrotto dopo oltre tre minuti da Burns. Buscaglia chiama un paio di timeout e accende Kalinoski che arriverà all’intervallo a quota 12 punti, ma negli ultimi venti minuti ne metterà poi a referto soltanto altri quattro. Il primo quarto si conclude sul 16-29 con Brescia che continua a concedere troppi punti in avvio, come accaduto contro Venezia e Cantù.

Nel secondo periodo Sassari continua a dominare soprattutto a rimbalzo (a fine gara saranno 30-39), ma Brescia prova a rimanere a contatto raggiungendo però come minimo divario solo i 9 punti dopo che Moss realizzerà un libero su due a 2:43 dal termine.  Buscaglia chiama dalla panchina Bortolani e il giocatore di proprietà di Milano ripaga la fiducia con due ottimi assist: si va all’intervallo con Sassari avanti 42-53.

Per Brescia pesano i tanti secondi tiri concessi ai sardi che nel terzo quarto calano un po’ l’intensità offensiva e difensiva. Brescia però non ne approfitta e anzi, riesce quasi a far peggio: Sassari tocca il massimo vantaggio sul +19 con Bendzius che, dopo un avvio soft, prende ritmo e diventa implacabile. La Germani scende sotto il 20% da tre e chiude il terzo quarto sotto di 17 lunghezze.

Speranze minime, quasi nulle, visto soprattutto l’atteggiamento dei giocatori in campo: solo Willis prova a caricarsi nel finale, mentre molti altri giocatori sbagliano troppe scelte tirando spesso e volentieri fuori ritmo. Gli ultimi minuti sono un lento scorrere verso la sconfitta: Bortolani lancia due bombe, ma Sassari si impone 82-94.

Brescia è sempre più nel baratro e la situazione è tragica: manca lo spirito competitivo che ha sempre contraddistinto la squadra. Con due partite ancora da giocare, basta una vittoria per scongiurare l’incubo retrocessione.