Quando Joachim Andersen decise di salutare l’Italia nell’estate del 2019 per passare oltralpe, con la maglia dell’Olympique Lione, rimanemmo un po’ tutti delusi dal veder partire un potenziale talento da grande squadra in favore di un altro campionato. Il danese aveva 22 anni ed era fresco di una stagione estremamente positiva con la maglia della Sampdoria: titolare indiscusso nella difesa a quattro di Giampaolo, Andersen aveva totalizzato 32 presenze in campionato nella solida coppia centrale con Colley, mostrando un mix tra fisicità e ottima qualità con i piedi che pochi giocatori potevano vantare in quel momento in Serie A.
Ci ha messo poco il danese a diventare l’ennesimo prodotto di qualità della scuola dei centrali difensivi dei blucerchiati, già capaci di sfornare futuri elementi per grandi squadre europee come Skriniar, Mustafi e Romagnoli. Dopo essere arrivato dal Twente, Giampaolo lo ha conservato per la prima stagione, facendolo scendere in campo appena 7 volte, per di più quasi soltanto nelle ultime partite del campionato. Il tecnico di Bellinzona aveva però già intuito le qualità del ragazzo classe ’96 e quanto bene si incastrasse nel suo gioco: Andersen garantiva certezze nel gioco aereo con il suo metro e novanta, ma anche efficace nel coprire la profondità, qualità fondamentale per il gioco di Giampaolo, fatto di continui lavori di scalate e sincronismi a memoria. A ciò andavano aggiunti una notevole maturità negli anticipi e nei contrasti, mostrando coraggio e reattività nell’uno contro uno ma senza eccessiva aggressività, e anche precisione nel giocare il pallone con i piedi per permettere la costruzione dal basso. I numeri sulla precisione dei passaggi, d’altro canto, testimoniavano l’ottima capacità di gestire il pallone in ogni situazione di pressione: 91.1% per i passaggi in generale e una precisione del 67.5% sui lanci lunghi.
Non è un caso che nell’estate 2019, Andersen fosse nel mirino di mezza Europa, con Juventus, Inter e Napoli particolarmente interessate. Il danese avrebbe fatto comodo a chiunque e sarebbe stato un ottimo investimento anche in ottica futura. Alla fine, però, la chiamata decisiva fu quella dell’Olympique Lione, che se lo assicurò per la cifra record di 30 milioni di euro compresi 6 di bonus, garantendo ai blucerchiati una notevole plusvalenza. In fondo, per l’ex Twente l’esperienza in Ligue 1 poteva essere un intelligente passaggio intermedio: una nuova sfida in un club storico e con grandi ambizioni, ma non ancora una gigante del calcio mondiale.
L’esperienza francese non è andata secondo i piani: Andersen doveva diventare l’elemento più importante per la difesa del Lione e invece è riuscito a totalizzare appena 28 presenze, sfavorito anche dal cambio di panchina che ha visto arrivare Rudi Garcia, tendente a favorire la presenza di Marcelo al suo posto. Insomma, dopo una sola stagione, l’ex Sampdoria era già pronto ad andarsene, nonostante le richieste di molti tifosi del Lione di avere maggiore pazienza ed evitare la perdita di un giovane che aveva bisogno di ambientarsi. In Italia lo voleva proprio il suo ex allenatore Giampaolo, stavolta al Torino, ma alla fine Andersen ha scelto la Premier League: una stagione in prestito con il Fulham.
L’esperienza inglese è stata fin qui più che convincente: il danese è un titolare fisso della rosa di Parker, sta tornando a mostrare le qualità per cui è diventato famoso ed è di fatto uno dei pochi a salvarsi da un’annata che, fin qui, è stata piuttosto disastrosa per i londinesi. Si è ritrovato persino capitano, in una squadra costantemente alla ricerca di una sua identità. Nei duelli aerei è stato finora il sesto migliore della Premier League, ha una percentuale dell’81% dei passaggi riusciti ed è una delle certezze dei Cottagers nella continuità delle prestazioni. Potrebbe non essere sufficiente per far rimanere in massima serie il Fulham, ma Andersen potrebbe aver ritrovato sé stesso, a quasi 25 anni. E, infatti, sono già iniziate le voci di mercato: Chelsea, Manchester United Leicester City, Crystal Palace e Tottenham lo avrebbero già messo nel mirino e saranno pronte per parlare con l’Olympique Lione in estate. Per i francesi, c’è così anche la speranza di recuperare almeno parzialmente l’investimento fatto ormai due anni fa. Sempre che i francesi non decidano di ascoltare i propri tifosi e provino a dare una nuova opportunità a un ragazzo pronto per giocarsi la sua seconda, grande chance della carriera.