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Nazionale Femminile, cosa ci dice il doppio test con l’Islanda

Foto per gentile concessione della FIGC

La Nazionale Femminile di Milena Bertolini, dopo aver centrato la qualificazione agli Europei Femminili del 2022 in Inghilterra, ha deciso di disputare un doppio test amichevole contro l’Islanda, nazionale che dista solo tre posizioni di ranking e che quindi era da considerarsi uno sparring partner molto utile per fare alcune valutazioni.

Nella prima delle due gare, considerata un “pre-test” amichevole, con una Italia abbastanza “sperimentale” rispetto alla formazione che siamo soliti vedere giocare, dopo una gara equilibrata c’è voluto un gol nel secondo tempo di Caruso per risolvere la gara: la centrocampista offensiva della Juventus è stata brava a sfruttare l’unica indecisione della retroguardia avversaria e a dribblare il portiere prima di depositare il pallone in rete. Nel finale Durante compie un grande intervento e Bonfantini sfiora il raddoppio, ma il risultato non cambia.

Nella seconda delle due gare, che ha visto scendere in campo una formazione molto più collaudata (con comunque l’assenza di giocatrici come Bonansea) e con l’Islanda in pieno rinnovo generazionale, le Azzurre passano subito in vantaggio con una rete di Giacinti, abile a sfruttare un cross di Bergamaschi dalla destra. Le italiane cercano di gestire la gara, visto anche il forte vento in campo, ma subiscono il pari alla fine del primo tempo con Vilhjalmsdottir, stellina 19enne del Bayern Monaco. Nel secondo tempo si abbassano i ritmi e i cambi influenzano la gara e nonostante un certo affanno finale si resta fermi sul pari.

Cosa ci dicono le due gare? Innanzitutto dobbiamo ragionare sul fatto che siamo in una piena fase di rinnovamento per la nostra Nazionale: ormai le calciatrici che ci hanno portato tra le prime otto del mondo stanno inevitabilmente invecchiando e in alcuni ruoli è necessario trovare nuove leve che mantengano lo standard a cui stiamo puntando da tempo (bene in questo senso giocatrici come Soffia e Caruso). C’è anche da considerare che questi test con nazionali vicine alla nostra per ranking ma distanti per fisicità e tattica ci servono per crescere, perchè, come ha detto la stessa Bertolini intervistata al termine della seconda gara, sono queste le nazionali che incontreremo all’Europeo.

Dall’altro lato abbiamo una Nazionale collaudata nel suo undici, guidata da una CT abile come Milena Bertolini e che ha saputo gestire un gruppo che si stava affacciando per la prima volta dopo vent’anni sulla scena di un Mondiale, con una squadra forte delle sue certezze (il portiere Giuliani, le centrali Gama e Linari, un esterno come Bonansea e due bocche di fuoco come Giacinti e Girelli) e che sta ricevendo finalmente un trattamento più professionale sia a livello tecnico-tattico (grazie alle varie affiliazioni) che da parte dei media. Gli ingredienti per un buon Europeo, se si manterranno queste premesse, ci sono tutti.