Il mondo della pallavolo piange la scomparsa prematura di un suo ex campione. Una grave malattia in soli cinque mesi ha portato via Michele Pasinato, ex opposto di Padova, della Gabeca Montichiari e della nazionale italiana con cui ha condiviso un decennio di vittorie. Una carriera legata principalmente a Padova in cui è cresciuto, ha vinto a livello di club (la Coppa CEV nel 1994) e dove ha proseguito dopo il ritiro occupandosi del settore giovanile patavino. 7031 punti in 280 partite che fanno di Pasinato il recordman di punti del campionato italiano. Gli è mancata solo la vittoria di uno scudetto, ma le sue fortune arrivarono soprattutto con la maglia azzurra con cui vinse un Mondiale nel 1998, l’ultimo conquistato dall’Italia, e ben due titoli Europei per un totale di 356 presenze.
Pasinato faceva parte della Generazione di fenomeni il periodo più florido della pallavolo italiana maschile, cominciato nel 1989 con Julio Velasco e terminato alle porte del 2000. Un gruppo di talenti capaci di dominare sulla scena mondiale e di far emozionare e avvicinare sempre più persone alla pallavolo; a quella lunga serie di trofei azzurri mancò purtroppo soltanto la gioia dell’oro olimpico, ingiustamente perché quell’Italia meritava di salire almeno una volta sul gradino più alto e sentire l’inno nazionale accostato ai cinque cerchi olimpici.
Pasinato ci lascia e raggiunge altri due campioni azzurri: Vigor Bovolenta, anch’esso talento di quella generazione fenomenale, e Sara Anzanello, oro iridato nel 2002 con l’Italvolley femminile. Pallavolisti a cui la nazionale italiana deve molto.