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Allsvenskan: pronostici per la lotta salvezza

Terminiamo, oggi, la nostra presentazione dell’Allsvenskan 2021 (si partirà sabato 10 aprile con il primo anticipo tra il Malmö campione in carica e l’Hammarby, fresco finalista di Svenska Cupen). In cauda venenum, come dicevano gli antichi Romani: oggi ci occuperemo quindi di lotta per non retrocedere.

Analizzando ciò che abbiamo visto e letto in questi mesi, la lotta dovrebbe coinvolgere sei compagini, a meno di sorprese (come accadde lo scorso anno, per esempio); di seguito, proveremo a fare un’analisi, anche se non ci avventureremo in percentuali.

L’Östersunds, la passata stagione, si è guadagnato la salvezza con un ottimo girone di ritorno. Tuttavia, oggi, è un club con diverse incognite, che soffre ancora per i guai societari e per le vicende legate al trasferimento di Saman Ghoddos. Di sicuro c’è che la licenza per giocare in campionato è comunque arrivata, anche se ci sono delle limitazioni ai trasferimenti.

L’allenatore sarà ancora Amir Azrafshan, artefice del risultato sportivo dello scorso anno, non così scontato. Si dice che dietro ai discreti risultati sul campo ci fosse anche un mental coach spagnolo. Il personaggio era curioso, e resta famosa una sua risposta agli inviati di Sportbladet alla vigilia di una partita alla domanda su chi avrebbe vinto la sfida del fine settimana successivo“Dipende da chi saprà rappresentare meglio il presente in quel momento specifico di crescita.” Molto poco calcistico, insomma: ma, ormai, il motivatore appartiene al passato.

In pre-campionato, i rossoneri sono stati a Malaga a fare la preparazione, e sono arrivati ai quarti di finale in coppa, dove sono stati battuti dal Djurgården che, in fondo, è tra i favoriti alla vittoria del campionato. La squadra ha tutto sommato elementi all’altezza del massimo campionato svedese, capaci di difendersi e ripartire. Lo scorso anno, però, dopo aver ottenuto la salvezza matematica, incassarono 12 gol in 3 partite senza segnarne nessuna. L’incognita sarà sulle reazioni del gruppo, in caso di possibile partenza difficile.

Il Bois Varberg ha fatto molto bene nella passata stagione: 37 punti complessivi, un torneo praticamente sempre nelle zone tranquille della classifica, e qualche scalpo eccellente. Piena fiducia, quindi, a Jocke Persson, che guida un gruppo composto da elementi scartati da squadre più importanti, provenienti dalle serie inferiori o da altri continenti, in cerca di gloria.

Nel pre campionato si sono viste buone cose, e hanno mantenuto la difesa dello scorso anno. Tuttavia, i due pezzi pregiati (Gustaf Norlin e Astrit Selmani) sono partiti. I neroverdi giocano con uno schieramento molto chiuso (un 5-4-1 che ricorda quello del Vaduz in Svizzera); tuttavia, la qualità media della rosa non è eccelsa. Si punta molto su Albin Mörfelt, che si è distinto in questo inizio stagione, e sull’esperienza e l’imponenza fisica di Robin Simović davanti.

Le due neopromosse, Degerfors e Halmstad, si sono sinora ben disimpegnate. La prima ha guadagnato la serie maggiore con un monte ingaggi di circa 12 milioni di Corone svedesi (poco più di 1 milione e 160 mila Euro o, per i lettori ticinesi, meno di 1 milione e 300 mila Franchi). A titolo di esempio, l’Helsingborg è retrocesso pagandone 35… Questo non ha però impedito ai biancorossi, tornati nella massima serie dopo 24 anni dall’ultima apparizione, di migliorare la rosa con l’arrivo del centrocampista Sean Sabetkar, proveniente dal Västerås, e di Sargon Abraham. Inoltre, gli attaccanti Johan Bertilsson e Victor Edvardsen sono rimasti. Clienti difficili, insomma.

L’Halmstad è invece una squadra con una certa tradizione (vanta 4 titoli più una Coppa di Svezia), e lo scorso ha ha vinto il torneo cadetto totalizzando 68 punti e, soprattutto, con una differenza reti di + 43 (61 reti segnate e 18 subite). Per dare un termine di paragone, il Degerfors secondo ne aveva sì segnate 3 in più, ma incassandone 30. Magnus Haglund schiera di solito i suoi con un collaudato 4-4-2. Quest’anno è arrivato anche Marcus Antonsson, che potrebbe garantire una dote di gol in doppia cifra. Sarà però importante che Samuel Kroon ed Emil Tot Wikström si riprendano in fretta, per garantire ai neroblù una tranquilla permanenza nella serie maggiore.

Il Kalmar si è salvato negli spareggi, nelle ultime due stagioni, a dimostrazione di un’abitudine mentale ad affrontare certe situazioni. Non una cosa da poco: e, a dimostrarne l’importanza, c’è l’esempio contrario dell’Helsingborg. In panchina è arrivato Henrik Rydström, che dovrebbe garantire il rinnovamento, attraverso un ringiovanimento della rosa e un gioco diverso.

Tuttavia, gli interrogativi sono tanti. Il portiere Lukas Hägg-Johansson, per cominciare, non dà grandi garanzie, anche se, a 26 anni, potrebbe crescere ancora. Il ritiro di Viktor Elm ha lasciato un vuoto che non si sa ancora come verrà colmato, mentre davanti si teme che il giovane Nils Fröling (20 anni), pur promettente, possa soffrire per la grande responsabilità di doversi trovare trascinare la squadra alla salvezza a suon di gol.

L’Örebro, nella passata stagione, ha fatto bene, arrivando settimo. Il club ha ormai trovato un’ottima dimensione, dipendente da un’armonia che si è creata tra diversi elementi (tradizione, dirigenza, infrastrutture). Forse, e diciamo forse, si poteva magari aspirare, nel lungo periodo, a puntare con continuità alla parte destra della classifica. La  sensazione, invece, è che si sia invece scelta una dimensione più tranquilla.

Partito Nahid Besara (il trentenne non ha rinnovato, e se n’è andato a parametro zero negli Emirati Arabi, all’Hatta), i bianconeri quest’anno si affidano al proprio tecnico Axel Kjäll, ormai garanzia di provata competenza ed esperienza, puntando molto sul giovanissimo centrocampista Dennis Collander, 18 anni, 15 presenze nello scorso campionato, che ci dicono essere già nel mirino di qualche club di maggior blasone.

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