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Hammarby-Djurgården è la semifinale di Svenska Cupen! Le prospettive delle squadre di Stoccolma per l’Allsvenskan

Il campo ha parlato: alla vigilia della partenza dell’Allsvenskan, programmata per il prossimo fine settimana, Hammarby-Djurgården (fissata per Pasqua, con calcio d’inizio alle 13.00) sarà il penultimo atto della Svenska Cupen. La vincitrice affronterà l’Häcken in finale. Non è stata però facile per i Bajen, che sono scesi in campo privi di Sher, Widgren, Magyar, Sjöberg, Khalili, Paulinho e Bayere.

In vantaggio con Andersen dopo 10′ (forse in fuorigioco, ma in Svezia non c’è il VAR), i padroni di casa hanno poi lasciato l’iniziativa agli ospiti del Trelleborg, che hanno trovato un rigore a 5′ dal termine (fallo di Jeahze su Blomberg). Trasformazione di Petrović e supplementari. A riportare davanti i biancoverdi ci ha pensato Gustav Ludwigson al 3′ minuto del primo tempo degli stessi, con il 3-1 di David Accam 6′ più tardi. Ma non è finita qui: Kozica, per gli ospiti, al 5′ del secondo tempo supplementare ha riportato sotto i suoi, vicini anche al clamoroso pareggio nel finale.

Sarà derby, quindi: il secondo della stagione, sinora, dopo quello nei gironi di qualificazione, che aveva visto i Bajen prevalere 3-2 sull’AIK. Questo succoso antipasto ci consente, così, di presentare le tre squadre di Stoccolma, due delle quali laureatesi recentemente campioni di Svezia (AIK nel 2018, Djurgården l’anno successivo).

Partiamo proprio dall’Hammarby, in cerca di rivincita dopo il deludente 2020, che aveva visto i biancoverdi partire con i favori del pronostico, e con il sogno Zlatan Ibrahimović nel cassetto. La differenza l’ha fatta l’attacco: 75 centri nel 2019, 47 la passata stagione. Per provare a rinforzare la squadra, sono arrivati Astrit Selmani dal Varbergs (23 anni e che, lo scorso anno, inflisse una tripletta ai suoi futuri compagni) e il terzino Jon Gudni Fjoluson a puntellare la retoguardia.

Non sappiamo se i due permetteranno all’Hammarby di proporsi nelle zone nobili della classifica. Tuttavia, le nostre fonti a Stoccolma ci dicono che un’eventuale falsa partenza sarebbe fatale per Stefan Billborn e Joachim Björklund. Le incognite sono parecchie, soprattutto a centrocampo (bisognerà capire dove giocheranno Mads Fenger e Darijan Bojanić).

Altri dubbi sono su come si comporterà la difesa quando la squadra, che ha un potenziale offensivo notevole, alzerà il proprio baricentro. Da vedere sarà sicuramente Akinkumni Amoo; ma la sensazione, comprovata anche da quanto accaduto ieri sera, è che le partite dei Bajen saranno divertenti da vedere.

La stagione dello scorso anno, per l’AIK, è stata da dimenticare. Col serio rischio di retrocedere, gli Gnaget hanno abbandonato in fretta e furia il progetto di ringiovanimento, gettandosi sull’usato sicuro, e buttando sul mercato 15 milioni di SEK (quasi un milione e mezzo di euro o, a scelta, più di un milione e seicentomila FRS), cifra ragguardevole a queste latitudini, e in un momento economico così delicato.

Nel club, tuttavia, c’è ottimismo per il futuro. Un anno in più per certi elementi acerbi può valere un lustro a livello di esperienza. Bilal Hussein ed Eric Kahl sono già buoni giocatori per questo campionato. Ci dicono anche di segnarci questo nome: Yasin Ayari, 17 anni. La squadra, già nella seconda parte della stagione passata, ha dimostrato di avere solidità difensiva, e di saper vincere col minimo scarto.

La difesa a quattro titolare (Lustig, Karlsson, Sotte, Kahl), rinforzata da Erick Otieno, sulla carta è ottima. Sebastian Larsson garantirà il proprio supporto in mezzo, sia che si giochi con due punte o con tre. Ofori lo scorso anno non ha fatto bene; tuttavia, se tornasse ai propri livelli, è un ottimo metronomo nella zona mediana del campo.

Davanti, accanto al “vecchio” Goitom e a Radulović, è tornato Stefanelli. Inoltre, si spera in un ritorno ai rendimenti di prima dell’infortunio al legamento crociato per Nabil Bahoui. Durante la fase primaverile, ci sarà però l’incognita di qualche infortunio di troppo: in definitiva, vedremo alla sosta di giugno come saranno messi in classifica.

Infine, il Djurgården, che ha fatto, grazie a Bosse Andersson, indiscusso re del mercato in Svezia, una grande campagna di rafforzamento. Assieme a Joel Asoro, sono arrivati Rasmus Schüller ed Elias Andersson, con Aleksandr Vasyutin in prestito. Sinora, gli Järnkaminerna hanno vinto tutte le partite ufficiali e le amichevoli pre stagione, a parte una col Vasalunds, dove però non giocavano i titolari.

Quest’anno, Bergstrand è partito con un 4-3-3 che sembra funzionare già in modo eccellente. Davanti ci sono tante alternative: Edward Chilufya e Joel Asoro a destra, Albion Ademi e Nicklas Bärkroth a sinistra, Kalle Holmberg ed Emir Kujović in mezzo. L’ipotesi che i Blåranderna possano fare bene appare, quindi, più che qualificata.

Le incognite, semmai, sono a centrocampo, anche se in panchina c’è un tecnico capace di trovare contromosse a qualche situazione difficile complicata dagli infortuni. La mentalità però è quella giusta. Vero che potrebbero perdere Aslak Fonn Witry ed Edward Chilufya durante la campagna acquisti estiva, se arriveranno offerte di peso; ma si sussurra, tra le altre cose, che Marcus Danielson potrebbe per esempio rescindere il proprio contratto in Cina, e tornare nel proprio club di provenienza. Da Stoccolma ci dicono anche che i soldi ci sono. E quelli come Bosse Andersson sanno spenderli bene.

(3 – Continua)