Tutto pronto, quindi, per la partenza dell’Allsvenskan, in programma per il fine settimana post pasquale. Nel frattempo, questa sera (calcio d’inizio alle 19) si giocherà il quarto di finale mancante di Svenska Cupen tra Hammarby e Trelleborgs: la vincente sfiderà il Djurgården, per giocarsi l’accesso alla finale della competizione contro l’Häcken di Andreas Alm.
Una novità delle ultime ore è stata quella dell’allentamento delle misure di prevenzione da parte della Polizia (con la sospensione della cosiddetta villkorstrappan) rispetto alle partite di calcio e hockey. La notizia è arrivata sul profilo Twitter di Mats Enquits, segretario generale della Swedish Elite Football. Certo, potrà sembrare poco in un momento nel quale si gioca ancora a porte chiuse: tuttavia la questione era sul tavolo da parecchio tempo, ed è stata salutata con grande entusiasmo.
Se poi qualcuno volesse saperne di più, può leggere qua. In rete, ovviamente, potrete trovare anche pagine critiche rispetto a quelle istituzionali che vi abbiamo segnalato: il dibattito è stato comunque interessante e portato avanti nel rispetto delle singole posizioni, e sempre a un buon livello intellettuale.
Tornando a parlare di calcio giocato, analizziamo oggi un alcune compagini che lo scorso anno si sono distinte con buoni risultati: Elfsborg, Norrköping, Mjällby e Sirius.
I gialloneri di Borås, lo scorso anno, hanno chiuso a livelli eccellenti, dopo alcune stagioni disastrose. L’Elfsborg, sotto la guida di Jimmy Thelin, sembra essere tornato nelle posizioni che gli competono. Manca però ancora qualcosa, a livello di mentalità e non solo, per fare il salto decisivo (15 pareggi sono tanti per ambire a vincere il titolo).
La difesa, punto debole delle ultime stagioni, lo scorso anno è stata puntellata con Johan Larsson, Joseph Okumu e Leo Väisänen, che hanno supportato validamente il centrale Simon Olsson. Fin quando è rimasto, Jesper Karlsson ha fatto molto bene sulla fascia, tanto da guadagnarsi il trasferimento in Olanda, all’AZ.
Il suo sostituto è Jeppe Okkels, 21 anni, del quale si parla bene. In mezzo l’esperto Frick farà ancora a sportellate coi centrali avversari, e troverà ancora al suo fianco nel reparto offensivo Rasmus Alm. Certo, il centravanti (10 gol nella passata stagione, prima volta per lui in doppia cifra) dovrà ripetersi agli stessi livelli. La sorpresa potrebbe essere Marokhy Ndione: ottimo fisico, deve però migliorare nei sedici metri avversari.
Tra i pali, la momentanea indisponibilità di Tim Rönning ha portato gli Eleganterna a reclutare il ventenne Simon Andersson dal Brentford. La compagine sembrerebbe solida; tuttavia, si parla con insistenza dalle parti di Borås di alcune cessioni e di qualche ritorno importante, durante la campagna acquisti estiva. Okumu potrebbe essere sostituito da Sebastian Holmén, Olsson da Marcus Rohdén (anni fa nel mirino dell’Atalanta) e Strand da Niklas Hult.
Il Norrköping, quest’anno, sembrerebbe partire qualche fila dietro rispetto alla passata stagione. Il club è stato sempre bravo a trovare un compromesso tra risultati e crescita dei giocatori: quest’anno, sulla rampa di lancio per tornei più importanti, ci sono l’islandese Isak Bergmann Jóhannesson e Sead Hakšabanović, forse il miglior talento dell’Allsvenskan.
Tuttavia, la linea offensiva rimarrebbe di buon livello anche in caso di partenza del montenegrino, grazie a Jonathan Levi, Samuel Adegbenro e Christoffer Nyman. L’ex Lugano Hallenius è invece tornato al Sundsvall. Che non sembra dare affidamento, nel 3-4-3 del nuovo tecnico Rikard Norling, è la difesa. Sul piede di partenza in estate anche l’ex Basilea Alexander Fransson. In definitiva una buona squadra che, tuttavia, difficilmente potrà lottare per il titolo.
Il Mjällby avrà sulla panchina, al posto di Marcus Lantz (secondo qualcuno troppo duro) Christian Järdler, da vice promosso al ruolo di primo allenatore. Moses Ogbu, grande sorpresa della passata stagione, è volato in Cina. I rifornimenti per Jacob Bergström arriveranno da un centrocampo di qualità: Enoch Kofi Adu, Andreas Blomqvist e Löfquist. Dietro, l’esterno Joel Nilsson sarà il pezzo forte di una difesa che difficilmente ripeterà quanto fatto lo scorso anno, ma che dovrebbe salvarsi abbastanza agevolmente.
Il Sirius si affida a uno staff giovane: Il direttore sportivo Ola Andersson ha affidato la prima squadra a Daniel Bäckström, 33 anni. Theodor Olsson, 24 anni, sarà il suo secondo, mentre Adrian von Heijne, 24 anni, è l’incaricato dello scouting. La squadra è anch’essa una scommessa. Molto dipenderà dalla partenza, ma è oggettivo che la squadra si sia indebolita.
Stefano Vecchia ed Elias Andersson se ne sono andati, la squadra è stata eliminata dalla Svenska Cupen nella fase a gironi (pur senza avere mai perso, va detto). Difficile che si ripeta sugli stessi livelli dello scorso anno. Tuttavia, a Uppsala sono convinti che Patrick Nwadike, Marcus Mathiesen, Laurent Shabani, Ekin Bulut e Jamie Roche faranno vedere belle cose. Dalla Norvegia è arrivato David Mitov Nilsson che, tra i pali, dovrebbe dare una certa sicurezza a tutto il reparto difensivo.
(2- Continua)