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La situazione allenatori in breve, tra le big di Serie A

Il ko della Roma, col Napoli, riapre l’eterna domanda: meglio continuare, con Fonseca, o cambiare subito, affidare la panchina a chi magari conosce il campionato italiano, per provare a evitare il peggio e rientrare nella corsa Champions. A dirla tutta, sarebbe ingiusto: i giallorossi sono ai quarti di Europa League, Fonseca merita di rimanere alla guida di una squadra stanca, e acciaccata.

Non isolato, il caso del portoghese, perché questa è la stagione in cui di conferme, poche; di sorprese, forse nessuna in positivo tra le big, nel senso: che Conte facesse un campionato di vertice, era scontato; che Pirlo non fosse ancora all’altezza del blasone juventino, come allenatore, anche; non ce ne voglia, il maestro, sul campo, ma assume sempre più i contorni del realistico il pensiero secondo cui, Agnelli, abbia scelto un allenatore non esperto sì per un progetto a lungo termine; soprattutto, per dare una giustificazione plausibile a mancate vittorie in questa stagione forse più complicata del previsto.

Non è una sorpresa neanche Pioli, dopotutto: il Milan post primo lockdown aveva lasciato intuire la voglia d’alta classifica dei rossoneri. Pur se tecnicamente, nonostante Ibra, si nota la differenza, in termini di spessore, con l’Inter capolista. Ammirando i progressi di un Napoli in ripresa, con Gattuso che sta provando a tener sereno un ambiente in evoluzione, ci son quei due, Sarri e Allegri, senza panchina; e a sensazione, mica sarà per molto.