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Che cosa ci lascia la vittoria del Napoli sul Milan?

La vittoria del Napoli sul Milan ha riaperto la questione Champions League, chiudendo molto probabilmente il dualismo milanese in vetta. L’Inter con le otto vittorie consecutive si appresta a fuggire per trovare il primo trofeo dopo 10 anni di deserto. I 9 punti di vantaggio sui rossoneri presagiscono una fuga in solitaria in queste ultime 11 giornate. Tuttavia sarà interessante vedere come si evolverà la situazione per i posti che consentono di accedere alle coppe europee.

Politano, autore del gol decisivo e alla terza rete al Milan a San Siro nella propria carriera, può effettivamente cambiare le sorti di tutto il campionato. La prossima partita per gli azzurri sarà un altro scontro diretto per imporsi nella corsa verso la Champions League. Gli stessi giallorossi si sono lamentati in Lega Calcio dopo il rinvio di Napoli-Juventus al 7 aprile. La dirigenza partenopea ha richiesto di spostare dal 17 marzo a quella data il big match, visto il calendario difficile.

Il recupero contro i bianconeri potrebbe stravolgere tutto. Il Napoli dista appena a due punti dall’Atalanta, quarta e attuale detentrice dell’ultimo posto per la qualificazione alla prossima UCL. Qualora arrivasse una vittoria sulla Juventus, come è già successo nel girone di ritorno, mantenendo la stessa distanza di punti fino a quel momento, il Napoli troverebbe un sorpasso clamoroso.

In molti spesso elogiano la Dea per il suo calcio spettacolare che però delude in alcuni frangenti del campionato. Nei confronti del Napoli viene sempre sottolineato come Gattuso non sempre abbia mantenuto il clima giusto negli spogliatoi, si è sempre parlato di esonero, non lasciando mai il mister lavorare con calma. La dirigenza ha le sue (grandi) colpe. Gasperini, aldilà degli attriti con il Papu Gomez, ha sempre avuto dalla sua piena fiducia dei vertici del club. Qualora il quarto posto venisse occupato a fine anno dal Napoli, Gattuso potrebbe benissimo meritare un rinnovo.

Milan-Napoli, oltre a una sfida tra le due squadre con più grinta della Serie A, è stata anche una sfida tra due allenatori molto sottovalutati. Gattuso ha salvato il salvabile, sfruttando l’attacco al massimo e quindi nascondendo i problemi difensivi. Il Napoli è il terzo attacco con 56 gol del campionato. Più volte gli azzurri hanno messo in scena delle goleade, come il 6-0 sulla Fiorentina, o pareggi con tanti gol, come il 3-3 con il Sassuolo. La grande fase offensiva ha compensato una linea difensiva poco organizzata.

Pioli invece stava compiendo un miracolo nel 2020, vincendo lo “scudetto” dell’anno solare 2020 con 79 punti in 35 partite, sei punti in più dell’Inter nelle stesse partite. L’arrivo di Ibrahimović aveva trasformato la squadra, portando grande fiducia. Il mercato, seppur non molto vario in estate, ha portato Sandro Tonali. Il mediano bresciano non ha per niente sfigurato, nonostante le attese, visto il suo prezzo di 32 milioni di euro complessivi, fossero certamente altre. Un Rafael Leão riscoperto ha poi fruttato 5 gol (di cui uno velocissimo) e 5 assist, diventando un rinforzo gradito al mister.

Stefano Pioli ha portato il tifoso milanista a pensare e a sperare in grande, ma ovviamente il castello senza fondamenta solide avrebbe ceduto prima o poi. Il Milan non ha mai avuto la presunzione di pensare al titolo come obbiettivo primario, quando è dall’11 marzo 2014 che il club non gioca più una gara di Champions League. Prima di tutto l’allenatore, come i giocatori e i dirigenti, vorrebbero riportare alla massima competizione europea la squadra. Il girone d’andata terminato al primo posto con 43 punti, con una media di 2,26 a partita, non rende giustizia a questo girone di ritorno (ancora lungo) fatto di appena 13 punti in 8 giornate e una media di 1,62.

La qualificazione è ancora a portata di mano, dato il secondo posto (traballante) mantenuto a oggi. C’è comunque bisogno di una sveglia soprattutto in difesa, dato che nelle ultime 9 giornate la media gol subiti è aumentata da 1,05 a 1,5. La svolta negativa è arrivata proprio contro l’Atalanta che ha dominato e vinto per 3-0. L’attacco produce ancora, ma i problemi difensivi hanno penalizzato i risultati. Con Tomori al posto di Romagnoli ci sono state delle migliorie, ma non abbastanza per convertire il trend. Anche nel Derby di Milano, nonostante una prestazione tutto sommato buona a livello di produzione offensiva, la difesa si è sciolta come burro nelle poche occasioni pericolose dell’Inter. Lo stesso è successo anche contro il Napoli, contro il quale il Milan non ha saputo concretizzare il proprio possesso di palla.