Pallone in Soffitta – Ioan Ganea, bomber violento
Un bad boy a tutti gli effetti, Ioan Ganea. Tanti gol e tante casacche indossate in carriera, in un percorso calcistico lastricato pure di episodi da dimenticare: le mille malefatte di un bomber violento.
Primi anni
Ioan Viorel Ganea nasce a Fagaras, nella Romania centrale, il 10 agosto 1973. Scopre il pallone da ragazzino e si mette alla prova in un piccolo club della sua città, il Nitramonia. Il primo passo importante è nella stessa realtà regionale, ma a Brasov: prima nell’ICM e poi nel Fotbal Club della medesima città. Siamo nel 1996. Come attaccante Ganea fa fatica a sfondare. Finché, quella stessa estate, viene ingaggiato dall’Universitatea Craiova. La svolta passa attraverso 22 reti in due annate, più altre parentesi molto prolifiche con Gloria Bistrita – 17 reti in 16 gare – e Rapid Bucarest (altre 11 nella stessa stagione che gli fruttano il titolo di capocannoniere). Nel 1999 arriva il debutto in Nazionale, col botto, grazie alla doppietta nel 2-0 all’Estonia. L’ottimo momento della sua carriera si tramuta nei fatti con l’approdo in Germania allo Stoccarda.
Turchia e Inghilterra
Con i biancorossi colleziona una trentina di gol in Bundesliga nell’arco di quattro stagioni, senza mai diventare un titolare inamovibile. Vince due volte la Coppa Intertoto (2000 e 2002), giungendo secondo nel campionato 2002-03. Nel frattempo ha cementato, tra alti e bassi, il suo posto nella Romania: all’Europeo in Belgio e Olanda realizza una rete all’Inghilterra, durante il cammino interrotto ai quarti contro l’Italia. Si trasferisce in Turchia al Bursaspor e poi al Wolverhampton, esperienza frenata da un grave infortunio al ginocchio. Ganea spara le ultime cartucce in patria con Dinamo Bucarest, Rapid e Politehnica Timisoara. Sono oltre un centinaio i gol in tre lustri di carriera, sommati ai 19 in 45 presenze con la maglia della Tricolor. Insomma, una parabola tutt’altro che disprezzabile.
Le prime malefatte
Peccato che “Ganezu” abbia farcito pesantemente la sua vita nel calcio con brutti e ripetuti episodi di indisciplina e violenza, propri quasi quasi più di un delinquente che di un calciatore professionista. Già a Brasov, agli inizi, picchiò il capitano Dorel Purdea: “Mi colpì con un pugno nei bagni, ma non è un cattivo ragazzo. Purtroppo ha dei momenti in cui non è in grado di controllarsi. Era convinto di sapere tutto: da lì sono iniziati i problemi. Pensavo che con l’età si sarebbe calmato. Invece…“. Invece Purdea – che parlò di Ganea al portale Libertatea nel 2007 (link originale) – sarebbe stato solo il primo caso conclamato.
Un gelato, che sarà mai?
Rifila un cazzotto anche a Silvian Cristescu a Craiova, e la contesa si esaurisce solo quando vola il lettino per i massaggi. Con un calcio al volto, fa perdere alcuni denti a Cornel Frasineanu. A Stoccarda ha un brutto alterco con Felix Magath, tecnico del club, che lo becca con un gelato in mano e lo rimprovera per l’alimento ipercalorico. Ganea, per tutta risposta, glielo lancia stizzito.
Nervosismo e violenza
E ci furono tensioni pure con il compagno Jochen Seitz, “reo” di essersi seduto nel solito posto utilizzato dal rumeno. Oppure la rissa nel 2001 con Bogdan Stelea prima di un match con l’Italia e la rabbia verso il ct Boloni per non averlo fatto giocare. Follia pura. Come la disputa in campo con Claudiu Niculescu alla Dinamo Bucarest e i problemi in seguito al Rapid con il capitano Maldarasanu. Il presidente Copos stava temporeggiando un po’ troppo secondo Ganea, per registrare il suo contratto: minacciò anche i figli. In occasione di Rapid-Universitatea Craiova, l’avversario Baird affermò di essere stato colpito con una testata alla bocca. Non è finita: se la prende con il presidente dell’Unirea Urziceni, prendendolo alla gola.
Il drammatico scontro con Kennedy
Nel corollario delle malefatte di Ioan Ganea un episodio triste. Il 31 marzo 2004, durante Scozia-Romania, è autore di un’entrata inutile direttamente sul ginocchio sinistro di John Kennedy: il difensore del Celtic era al debutto in Nazionale e dopo un quarto d’ora dovette non solo lasciare il campo. Ma pure il calcio per 3 anni e infine definitivamente, per la gravità delle lesioni riportate unite a un secondo sfortunato incidente allo stesso ginocchio.
Scarpe al chiodo
Ma la lista sarebbe ancora più lunga. Basti pensare a un’entrata terribile su Steven Gerrard, che ne causò una brutta ferita a una gamba, o alle critiche a mezzo stampa su Glenn Hoddle. L’aggressione a un guardalinee (VIDEO in basso). Nel 2008 si ritira dal calcio giocato e diventa allenatore, partendo dalle riserve della Dinamo Bucarest. Esperienze brevi, da quel momento in poi. Segnate dalla drammatica fine del matrimonio con la moglie Dana, arrivata a denunciarlo per violenza domestica fisica e verbale, ottenendo un’ordinanza restrittiva nei confronti di Ganea. Durante il periodo al Sanatatea Cluj, ritorna in campo per l’ultima volta in Coppa di Romania nel 2011, contro la Steaua. Nel 2012, al funerale dell’ex compagno di squadra Ioan Dragan, aggredisce il prete alla fine della funzione religiosa, perché secondo Ganea non avrebbe pregato in modo soddisfacente.
2021
Oggi riveste il ruolo di direttore tecnico della Dunarea Calarasi, società che milita nella cadetteria rumena, e che aveva allenato nella stagione 2015-16. La sua fama di bad boy del calcio rumeno è intatta, e d’altronde… Come non considerarlo tale – pure riduttivo – dopo un curriculum del genere?