La scelta di un vero e proprio direttore sportivo nel proprio organigramma era da anni uno dei grandi temi di discussione nel Manchester United. Un ruolo che, come ben sappiamo noi in Italia, può avere enorme importanza nel fare da tramite tra dirigenza e staff tecnico, in particolar modo il manager (una figura che va ben oltre al classico allenatore, essendo coinvolto anche nel calciomercato), oltre ad avere una voce in capitolo estremamente importante in ambito di mercato e nella ricerca di nuovi innesti per la rosa. Ma, in generale, i tifosi chiedevano da anni dei cambiamenti all’interno dei Red Devils per avere maggiore trasparenza e chiari ruoli nelle decisioni chiave per il presente e il futuro del club. In effetti, non sono mancate, in tutto questo tempo, critiche verso l’organizzazione del Manchester United nell’ambito dei processi decisionali nel calciomercato, visto che molte scelte legate ad acquisti, cessioni e rinnovi hanno finito per essere adottate da Matthew Judge (capo negoziatore dei nuovi contratti) e il vice presidente esecutivo Ed Woodward, entrambi ex banchieri d’investimento.
In questi anni sono stati tanti i nomi illustri avvicinati al Manchester United per questo ruolo: Rio Ferdinand, Patrice Evra, Edwin van Der Sar, Ralf Rangnick, persino Fabio Paratici della Juventus. Ma la scelta finale è ricaduta su un nome che, di primo impatto, può dire poco a chi è esterno al mondo United: John Murtough, in precedenza Head of Football development nei Red Devils. Eppure, questa “promozione” di incarico sembra essere il frutto di attenti e ben ponderati ragionamenti e che, per certi versi, meglio sembra adattarsi alle esigenze dei Red Devils. Arrivato a Old Trafford nel 2013 grazie a David Moyes, Murtough ha svolto negli anni un ruolo chiave soprattutto nello sviluppo delle giovanili, introducendo nella società un approccio più esteso e globale nel reclutamento dei giovani, ma ha contribuito in maniera significativa anche alla creazione della squadra femminile nel 2018.
Il nuovo direttore sportivo dei Red Devils è d’altra parte definito come un “risolutore”, ha sempre avuto ottimi rapporti con i dirigenti e i vari staff tecnici che si sono susseguiti e ha una profonda conoscenza dell’ambiente, confermata anche dai successi ottenuti in questi anni attraverso le sue scelte. Rispetto a candidati esterni, Murtough potrebbe avere anche un ruolo più ampio rispetto alla semplice gestione delle trattative, come sembrava avessero richiesto gli altri candidati “esterni”. Il rapporto con il tecnico Solskjær verrà rafforzato ancora di più anche grazie all’altra scelta ufficializzata oggi, ovvero la promozione di Darren Fletcher come Direttore Tecnico, pur rimanendo comunque parte dello staff. Un doppio aiuto che il tecnico norvegese sembrerebbe aver richiesto sin dal suo arrivo, a differenza del suo predecessore Mourinho, rimasto fervido oppositore di una figura superiore che potesse influenzarlo nelle scelte.
Sarà Murtough, dunque, ad avere un ruolo chiave nelle scelte di mercato che verranno fatte dal Manchester United da adesso in poi. Un uomo di fiducia della dirigenza, riuscito a conquistarsi credibilità nel corso degli anni nei ruoli a lui assegnati. E questa “promozione” è, in effetti, il premio forse più giusto per ripagarlo degli sforzi fatti, evitando alla società di dover scegliere ex giocatori o esperti del ruolo ma esterni a un ambiente non semplice come quello dei Red Devils. Da oggi, anche il Manchester United ha un direttore sportivo, il primo della sua storia.