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Dalle stalle alle stelle: Florian Ayé, la rivincita personale di Cellino

Qual è il vero Florian Ayé? Probabilmente non è né il giocatore tanto criticato lo scorso anno né quello entrato ieri nella storia del Brescia. L’attaccante francese è approdato all’ombra del Cidneo lo scorso anno come primo colpo di mercato dopo la promozione in Serie A: nella stagione precedente al Clermont, in Ligue 2, realizzando 18 centri in 38 presenze aveva fatto innamorare di sé Massimo Cellino.

Ragazzo umile e molto credente, non ama mettersi in mostra e preferisce lottare sul campo dando una mano alla squadra con una corsa in più degli avversari: è questo il suo credo, mai mollare. E lui ci ha sempre creduto, perché immaginatevi trovarsi a 23 anni in una nuova nazione, in Serie A, senza di fatto avere tempo per ambientarsi. Gli acciacchi di Torregrossa e la squalifica di Balotelli lo hanno proiettato fin da subito in campo, ma i risultati non sono stati di certo positivi.

Lo scorso anno Ayè ha totalizzato 23 presenze per un totale di 1416 minuti. Reti? Nessuna. Non è possibile attribuire a lui le colpe della retrocessione, ma sicuramente la piazza bresciana non ha di certo aiutato l’attaccante che comunque non ha mai lasciato intravedere nessun segno di delusione sul suo volto. Solo lavoro, tanto lavoro e tanta dedizione alla squadra.

Il ritorno in Serie B, livello probabilmente più consono a lui, lo ha trasformato: dopo un’astinenza di 1686 è arrivato il primo sigillo in maglia biancoblu, in pieno recupero contro il Lecce, e il secondo contro la Virtus Entella. Poi nuovamente tanti altri match senza timbrare il cartellino, prima di prendere il largo ed entrare nella storia del Brescia. Ayè infatti è diventato titolare inamovibile dopo la partenza di Torregrossa e la scarsa forma fisica di Donnarumma segnando ininterrottamente da sette partite consecutive.

Un record per le Rondinelle: il francese ha superato addirittura un certo Roberto Baggio, fermo a sei incontri di fila. Ayé può ancora migliorare il suo score e grazie ai suoi gol sta togliendo il Brescia dalle sabbie mobili: l’ultimo sigillo contro il Venezia è valso i tre punti per l’undici di Clotet sotto gli occhi di Cellino. Proprio il patron sardo lo ha sempre coccolato e difeso nonostante i primi mesi fossero stati veramente allarmanti: ora si gode il suo pupillo, fresco di un record storico e sempre affamato di rivincite personali.