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Il Pordenone combatte, ma il Monza ritrova qualità, vittoria in casa e secondo posto

Il Monza torna a vincere in casa (per la prima volta nel 2021) con un 2-0 rifilato al Pordenone grazie alle reti di Frattesi e il rigore di Gytkjaer: i brianzoli vincono grazie alla qualità contro i Ramarri, battaglieri fino all’ultimo e fisicamente molto intensi, ma a cui è mancata la giocata vincente nell’ultima trequarti. 

Monza-Pordenone è una gara che, all’ormai ex stadio Brianteo, porta con sé i ricordi di anni ormai lontani, eppure ancora così freschi per quanto bui per la storia dei brianzoli e, in generale, del calcio italiano. Una memoria che ritorna al 2015 quando, a Monza, i biancorossi vinsero sui Ramarri con un rocambolesco 6-3 che sancì la consacrazione definitiva di un allora giovanissimo ma già brillante Matteo Pessina, oggi stellina dell’Atalanta, e la teorica salvezza in Serie C dei padroni di casa. Teorica, appunto, perché i brianzoli erano stati dichiarati falliti pochi giorni prima e la gara fu soltanto una formalità: il Monza sarebbe stato resettato e fatto ripartire dalla Serie D, mentre il Pordenone, retrocesso sul campo, rimase tra i professionisti, ponendo le basi alla successiva scalata verso la storica promozione in Serie B.

La storia è cambiata in Brianza e oggi questa sfida ha tutt’altro sapore: sogno della prima storica promozione in Serie A per il Monza, campionato tranquillo per il Pordenone. I ritmi iniziali pure sono diversi dalla gara di quasi sei anni fa: l’avvio è piuttosto lento, con i Ramarri che si fanno preferire provando a colpire i brianzoli sul punto debole dei lanci dalle retrovie a scavalcare il centrocampo e i tentativi di inserimento del trequartista, in questo caso l’uomo tutto pressing Zammarini, per innescare le punte Ciurria e Morra.

Con il passare dei minuti, la squadra di Brocchi comincia finalmente a crescere: si rivela soprattutto azzeccata la scelta di una punta di maggior movimento come Gytkjaer, a discapito di Balotelli rimasto in panchina, assieme ai ritrovati Mota Carvalho e Boateng, con quest’ultimo che fa sentire il peso di giocate di ben altra categoria e ribadisce quanto importante sia la sua presenza nel tridente biancorosso.

Ma dopo l’avvio non del tutto convincente, salvaguardato nel risultato anche grazie alla solita sicurezza della coppia Bellusci-Pirola, è Frattesi a emergere con il passare dei minuti e ad alzare così la qualità delle giocate dei brianzoli: l’ex Empoli diventa sempre più protagonista delle manovre offensive, non lascia punti di riferimento con i continui movimenti verso il centro ed è l’uomo che sembra poter creare le giocate più illuminanti (per esempio, il primo in tiro in porta biancorosso, un tentativo da fuori area bloccato a terra da Perisan). E questo lavoro viene anche premiato al 26′, con il gol del vantaggio: sull’angolo battuto sul primo palo da Scozzarella, Frattesi gira di testa e infila Perisan all’angolo opposto, regalando un pesante vantaggio per i suoi.

Dalla rete, il Monza si riaccende e finalmente si rivedono giocate veloci e di qualità che, pur non dando vita ad altre occasioni clamorose, rende giustizia al livello della rosa di Brocchi. Il Pordenone, però, resiste in maniera intelligente, rispondendo a tono in una gara per certi tratti molto fisica e limitando al massimo i danni, per poi rimettere fuori la testa nel finale del primo tempo, mandando il chiaro segnale di essere ancora pienamente in partita.

La strategia del Pordenone viene premiata nella ripresa, con i ragazzi di Tesser che iniziano il secondo tempo similmente al primo: migliore intensità e aggressività sui portatori palla del Monza, baricentro alto e tanti movimenti a mettere in difficoltà la difesa biancorossa. I Ramarri ci provano con forza, soprattutto con il tiro a giro di Morra salvato in angolo dall’intervento a corpo morto di un Bellusci. Ma il momento clou della gara arriva all’ora di gioco: il Pordenone lamenta con veemenza un tocco con il braccio in area proprio di Bellusci, sul contropiede seguente Mota la mette a fin di palo con un tiro a giro. Ma, soprattutto, è il Monza a conquistarsi un rigore poco dopo, al termine di una bella azione corale nata su un’imbeccata di Armellino per l’ennesimo inserimento di Frattesi, il cross dell’ex Empoli viene deviato da Perisan e Barberis, pronto a colpire, viene abbattuto da Vogliacco: dagli undici metri, segna ancora Gytkjaer, premiato dopo un’altra gara di battaglia.

Da questo momento, la sfida diventa ancora più fisica e intensa, al punto da arrivare all’espulsione (forse troppo severa) a Carlos Augusto subentrato pochi minuti prima a Donati per un intervento ritenuto pericoloso. Il Pordenone continua a combattere, ci prova anche con il neoentrato Mallamo che mette sul fondo di poco con la botta dalla distanza, ma i padroni di casa resistono con energia, con il giovane Pirola sugli scudi, e provano a venire fuori con la qualità dei singoli. Ci sono anche occasioni per chiudere definitivamente i conti con Balotelli (gran tiro da fermo alzato da Perisan in angolo) e D’Alessandro (pallone a lato di un soffio dopo bel servizio di Balotelli), ma il risultato resta fisso sul 2-0: il Monza torna a festeggiare simbolicamente sotto la Curva vuota per la prima volta nel 2021 e si riprende il secondo posto anche grazie alla sconfitta del Venezia; buona prova per un Pordenone che, nonostante la battaglia, resta in una situazione di tranquilla metà classifica.

Cosa rimane della gara?

Dalla vittoria dell’U-Power Stadium, il Monza esce con la conferma di una buona solidità difensiva, sebbene evidentemente dipendente dalla presenza della coppia formata dal roccioso Bellusci e il giovane Pirola che si conferma uno dei migliori difensori del momento in Serie B (assente contro il Frosinone, e la differenza si è vista); ma anche dell’importanza della presenza di giocatori come Frattesi e Boateng, elementi capaci di offrire giocate di altra categoria e decisive per uscire bene da gare così ruvide. Ancora bene la scelta di Gytkjaer come prima punta: il danese garantisce profondità e movimenti, solo in parte riprodotti con Balotelli quando subentrato, visto che l’ex Brescia ha alternato momenti di tensione (come confermato dal giusto giallo ricevuto per un calcio a Camporese) a giocate di buona qualità.

Il Pordenone torna a casa con una prestazione comunque positiva: Tesser ha impostato bene la gara e ha cercato di giocarla sul piano fisico e dell’intensità, sapendo di poter mettere così in difficoltà i biancorossi. La differenza in termini di qualità, però, si è vista: i Ramarri segnano poco e nell’ultima trequarti non c’è sempre l’adeguata cattiveria che servirebbe per colpire squadre come il Monza che, pur subendo pochi gol, inevitabilmente hanno momenti di maggiore difficoltà e con il baricentro basso.